A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

Indice generale della rubrica "La grande Storia di Carloforte"

 

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Vedi anche

16.01.2010 - Fusina - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini
   

La tragedia del Fusina

Dodicesima parte

Atti parlamentari

Atto 05

CAMERA DEI DEPUTATI
V LEGISLATURA —  DISCUSSIONI

SEDUTA DI MARTEDÌ 18 GENNAIO 1972

Risposte scritte ad interrogazioni

SANTI. – Al Ministro della marina mercantile -
Per conoscere a quali risultati abbiano condotto le indagini preliminari da lui promosse sulle cause che hanno determinato l’affondamento della motonave Fusina che ha provocato la tragica scomparsa in mare dell’intero equipaggio salvo un solo superstite.
Per sapere se siano esatte le notizie che la stampa riporta, secondo cui esistono gravi carenze nel sistema di sicurezza costiero in particolare della Sardegna ed in più in generale se esistono manchevolezze nei servizi di salvataggio in mare su tutte le coste italiane.
Per essere informato circa i provvedimenti che il ministro intenda mettere in atto per rendere più sicura la vita dei marittimi italiano già così provati dalla durezza del lavoro e dai bassi salari.

RISPOSTA. – La commissione d’inchiesta formale di cui facevano parte anche due esperti in stivaggio e in condotta della navigazione, appositamente designati dalle organizzazioni sindacali dei marittimi, ha concluso i suoi lavori il 16 giugno 1970.
Da tali lavori è emerso che l’affondamento della motonave Fusina può ipotizzarsi avvenuto per spostamento del carico di blenda, successivo ingavonamento della nave e conseguente allagamento delle stive.
Le notizie cui si riferisce l’interrogante, apparse sulla stampa e relative a presunte gravi carenze e manchevolezze del sistema di sicurezza costiero, sono da considerarsi infondate, in quanto le stazioni radio di Cagliari, Roma, Genova, Trieste e Napoli della amministrazione delle poste e telecomunicazioni nonché con le stazioni di Augusta, Taranto e Ancona, queste ultime molto potenti, della marina militare, si è in grado di garantire su tutti i mari che circondano il territorio nazionale la ricezione delle richieste radiotelegrafiche del servizio di assistenza per la sicurezza della navigazione e per la salvaguardia della vita umana in mare. Si noti che tali stazioni sono in continuo ascolto.
Il Ministero delle poste e telecomunicazioni ha inoltre da tempo realizzato una propria rete di stazioni costiere in VHF per il servizio radiotelegrafico marittimo commerciale; stazioni che effettuano anche un servizio di ascolto ai fini della sicurezza dei natanti in navigazione a distanza ravvicinata dalla costa (circa 50 miglia dalle stazioni stesse).
E’ ben vero che in alcuni casi questa rete può essersi dimostrata non pienamente rispondente ad ogni esigenza, per ragioni tecniche di ordine oggettivo, cioè che il verificarsi delle cosiddette <<zone d’ombra>> onde, il Ministero delle poste e telecomunicazioni, già prima del naufragio della motonave Fusina, aveva impostato un piano di integrazione degli impianti esistenti lungo tutte le coste italiane.
Del predetto piano si prevede la definitiva realizzazione entro il 1972.
Per quanto riguarda i provvedimenti di specifica competenza di questo Ministero, atti a rendere più sicura la navigazione anche alla luce della tragica esperienza avutasi con la perdita del Fusina e del suo equipaggio, si segnala che, in data 25 febbraio 1970, con circolare diretta a tutti gli organi periferici, il Ministero stesso ha integrato con più rigorose e dettagliate prescrizioni le norme per lo stivaggio ed il trasporto dei minerali flottati, in modo che i comandi di bordo nulla trascurino per ovviare al pericolo di scorrimento del carico.

Il Ministro: Attaguile

Continua...

Fine dodicesima parte

 

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