Roma, 24 gennaio
L’ufficio stampa del Ministero della marina mercantile, in merito al
naufragio della nave «Fusina», comunica che «a conclusione
dell’indagine sommaria avviata dall’ispettore generale del Ministero
tempestivamente inviato dal Ministro on. Vittorino Colombo, e delle
notizie raccolte sul posto dal sottosegretario sen. Mannironi,
anch’egli inviato dal ministro della marina mercantile per
coordinare le difficili operazioni di ricerca dell’equipaggio e
della nave, non sembra ancora possibile formulare una ricostruzione
attendibile delle cause e delle eventuali responsabilità che hanno
generato il drammatico sinistro».
«Al fine di pervenire sollecitamente alla ricostruzione degli
eventi, sia in merito all’affondamento dello scafo e sia in
riferimento alla mancata ricezione dei segnali di soccorso, che
peraltro non risultano intercettati da alcuna stazione ricevente
costiera né italiana, né straniera, né da navi di passaggio, nella
zona - prosegue il comunicato - il ministro Vittorino Colombo ha
disposto l’inizio dell’inchiesta formale da parte della commissione
di inchiesta prevista dal codice della navigazione, nella quale il
ministro ha voluto inserire tre «esperti», scelti uno dal mondo
accademico, uno fra i comandanti di navi, e uno fra i periti di
stivaggio.
Gli ultimi due saranno designati dalle organizzazioni sindacali dei
lavoratori marittimi più rappresentative, anche in considerazione
dell’intervento da esse compiuto per sensibilizzare le autorità
politiche al giusto problema della sicurezza delle vite umane».
Nel contempo, l’on. Vittorino Colombo ha disposto la istituzione
immediata di un centro-soccorso nella zona di Sant’Antioco -
Carloforte ed ha sollecitato il Ministero delle poste e
telecomunicazioni di affrettare la pratica relativa
all’installazione di una stazione radioricevente idonea ad evitare
la mancata ricezione dei segnali, derivante da presunti «coni
d’ombra».
Il ministro della marina mercantile ha disposto, infine, che le
operazioni di individuazione dello scafo affondato siano
intensificate, in modo da verificare in maniera diretta le cause del
disastro.
Il corpo del naufrago della «Fusina» recuperato ieri dai
sommozzatori dei carabinieri tra gli scogli di Punta Cannone è stato
identificato: è quello del comandante Mario Catena.
Sono ricominciate intanto, stamane, le ricerche degli altri otto
corpi dei naufraghi della «Fusina» che ancora non sono stati
trovati.
Le ricerche si sono intensificate lungo le scogliere dell’isola dove
è stata trovata la maggior parte dei dieci naufraghi finora
recuperati e identificati.
Al largo proseguono le operazioni delle unità della marina militare
per individuare il punto in cui il mercantile è affondato.
Le apparecchiature elettroniche di bordo hanno rilevato finora, in
alcuni punti, «echi metallici» che potrebbero appartenere ad uno
scafo affondato.
Il fondo roccioso rende però difficile l’operazione.
Questa sera le navi «Altair», «Andromeda» - informa il comando
di Marisardegna - rientreranno a Cagliari per rifornirsi di viveri e
carburante; esse giungeranno in porto nella tarda serata.
Le ricerche per individuare il punto esatto in cui la «Fusina» è
affondata riprenderanno lunedì e le navi si serviranno anche di una
speciale telecamera che potrà «vedere» il fondo del mare.
Alle tre unità si aggiungerà un aereo della marina militare dotato
di apparecchiature elettroniche atte a riconoscere scafi metallici
sul fondo del mare.
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