A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

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16.01.2010 - Fusina - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini
   

La tragedia del Fusina

Settima parte

Rassegna stampa nazionale

Articolo 05

CORRIERE MERCANTILE
martedì 20 gennaio 1970

Dopo un precedente viaggio del piroscafo affondato nel Mare di Sardegna
Un mozzo del «Fusina» scrisse al padre: «Che paura col carico!»
Questa volta, lo sbandamento del minerale di piombo nella stiva, sarebbe stato fatale

Venezia, 20 gennaio

Mentre è in corso l’inchiesta da parte del Ministero della Marina per accertare le cause del repentino affondamento della motonave «Fusina», inabissatasi venerdì sera al largo delle coste sud-occidentali della Sardegna - si vagliano particolari riferiti recentemente da qualcuno degli uomini dell’equipaggio.

Come si sa i dispersi del «Fusina» sono 14; quattro salme sono state recuperate e il solo cameriere di bordo Ugo Freguja, 28 anni, veneziano, si è salvato nuotando per otto ore e toccando terra a Carloforte, l’isola sarda in cui si parla il dialetto genovese.

Particolare rilevanza sembra assumere il racconto che qualche tempo fa il mozzo Angelo Barbieri, 16 anni, la «mascotte» del Fusina; fece al padre, Menotti Barbieri.

Il ragazzo anch’egli scomparso in mare, disse al termine del suo primo viaggio di aver attraversato «momenti molto difficili».

Al padre che gli chiedeva le sue impressioni di neo-marinaio raccontò testualmente: «Ce la siamo vista brutta. Il carico era male sistemato e la nave sbandava maledettamente. Abbiamo fatto fatica a tenerla sulla rotta».

Per Menotti Barbieri, distrutto dalla tragedia che lo ha colpito, non ci sono dubbi: egli è certo che anche questa volta lo sbandamento del cargo è stato provocato da una cattiva sistemazione del carico, costituito da minerale.

Da parte della Società Abruzzese di navigazione (SANA) armatrice della nave, si ribadisce d’altra parte che sulle cause del sinistro non si possono fare che congetture.

Il capitano Mario Borsani, dirigente della Società, ha confermato che la «Fusina», verso la fine del mese di agosto, era stata portata in bacino per una completa revisione dello scafo. Si era accertato, in quella occasione, «la perfetta condizione di tutte le strutture. Non si può dire - ha aggiunto il capitano Borsani - se c’è stato uno sbandamento, come pare abbia affermato Ugo Freguja, o se la nave si sia inclinata a seguito di un colpo di mare; o se infine si sia aperta, sempre a seguito di un’ondata, una falla tale da permettere all’acqua di invadere rapidamente le stive.

Stamane, intanto, è continuato il penoso pellegrinaggio dei familiari dei dispersi alla sede della Compagnia. Non ci sono speranze ma si aspettano almeno spiegazioni. Stamane, da parte della Società, non è stato diramato alcun comunicato.

La ricerca delle salme, continuano.

Continua...

Fine settima parte - Articolo 05

 

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