A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

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16.01.2010 - Fusina - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini
   

La tragedia del Fusina

Sesta parte

Rassegna stampa regionale veneta

Articolo 17

IL GAZZETTINO DI VENEZIA
martedì 27 gennaio 1970
- Pagina 5 -

Articolo a pagina cinque, a centro pagina, su tre colonne.

TROVATA DA NAVE LIBERIANA
Salma del «Fusina»davanti a Biserta

Un altro corpo, quello dell’ingrassatore del cargo, un friulano, recuperato a sud di Sant’Antioco

Nostro servizio
Cagliari, 26 gennaio

La salma di un altro marinaio del «Fusina» è stata trovata oggi da un pescatore su una spiaggia nei pressi di Capo Sperone, a sud di Sant’Antioco.

Sono così undici le salme sinora trovate e identificate.

Il corpo giaceva sulla battigia semicoperto dalle alghe; era vestito con pantaloni e maglione e intorno al petto aveva un salvagente a giubbotto.

Il pescatore, Giuseppe Mei, ha avvertito alcuni carabinieri che perlustravano le scogliere nelle vicinanze e il corpo del naufrago è stato portato nella camera mortuaria del cimitero di Sant’Antioco dove, poco dopo, Ugo Freguia, il cameriere di bordo, l’unico superstite dei diciannove componenti dell’equipaggio, e il rappresentante della società armatrice del “Fusina” lo hanno riconosciuto senza esitazioni: si tratta dell’ingrassatore venticinquenne Giuliano Scielzo, di Muzzana del Turgnano, via Sottoportico, 11.

Il pretore di Sant’Antioco dottor Polo, ha ordinato al dottor Ibba, un medico di Sant’Antioco, di fare la necroscopia.

Secondo quanto è stato possibile apprendere, Giuliano Scienzo è morto per asfissia da annegamento.

Questa sera, poi, al Centro ricerche, si è appreso che il corpo di un altro dei naufraghi del “Fusina” (il dodicesimo) è stato ritrovato oggi, da una motocisterna liberiana, la “Darien” al largo delle coste tunisine.

La sorprendente notizia, trasmessa via radio, è stata captata dalla stazione ricevente del «Circomare» di Augusta.

Successivamente, con un successivo messaggio, la «Darien» ha precisato di aver recuperato il cadavere del naufrago, a circa 34 miglia dalla costa tunisina, non lontano da Biserta, nei pressi dell’isolotto La Galite ed ha fornito le coordinate: longitudine 37 gradi 34’ e latitudine 09.38.

La salma avrebbe quindi percorso 360 km in dieci giorni.

Altra notizia di rilievo è che questa sera i tecnici della Marina militare che sono impegnati nelle ricerche del relitto del «Fusina» hanno detto che il relitto sarà localizzato con certezza domani.

Tanta sicurezza fa pensare che, praticamente, lo scafo del «Fusina» sia stato già individuato.

La sorprendente notizia, trasmessa via radio, è stata captata dalla stazione ricevente del «Circomare» di Augusta.

Il capitano della nave liberiana ha detto che il marinaio ha indosso un salvagente con la scritta «Fusina».

L’arrivo della nave è previsto per domani al porto di Cagliari.

Intanto, la notizia che sono state date disposizioni per la istituzione immediata, nei pressi dell’isola di San Pietro, di un Centro di soccorso, è stata accolta con favore dai marinai che percorrono le rotte ad ovest della Sardegna.

Così è stata accolta con soddisfazione anche la richiesta dell’on. Colombo, fatta al ministero delle Telecomunicazioni, di accelerare la pratica per l’istituzione di nuove stazione radiotelegrafiche costiere.

Da parte delle popolazioni marinare del «Sulcis», però, si afferma che non devono essere trascurati gli impianti di rianimazione a terra: ogni anno la scogliera è teatro di incidenti del mare.

Molti pescatori sono naufragati, molti sub, colpiti da embolia gassosa sono morti o hanno rischiato la morte per la mancanza di una camera di decompressione.

In Sardegna ce n’è una sola: a La Maddalena.

Molti subacquei sono stati trasportati necessariamente fin laggiù, con lunghi voli, in lotta con il tempo, nel tentativo di salvare una vita.

Dino Sanna

Continua...

Fine sesta parte - Articolo 17

 

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