Cagliari, 8 agosto 1972
Il giudice
istruttore del tribunale di Cagliari, dott. Angelo Porcu, che
conduce l’inchiesta sull’affondamento del «Fusina», avvenuto nel
gennaio di due anni fa al largo dell’isola di San Pietro, nella
Sardegna sud-occidentale, e nel quale morirono diciotto uomini
dell’equipaggio, ha formalmente incaricato l’ex primatista mondiale
di immersione in apnea Raimondo Bucher di compiere ricognizioni sul
relitto, che giace a 98 metri di profondità.
I risultati delle
esplorazioni di Bucher saranno poi comunicati all’ing. Nicolò
Lucchetta, dei cantieri navali dell’Alto Adriatico di Muggia
(Trieste), anch’egli incaricato oggi dal dott. Porcu di fare una
perizia sul relitto della nave.
L’ing. Lucchetta
coordinerà tutti i dati raccolti e riferirà al magistrato i
risultati della perizia tecnica entro 60 giorni.
Raimondo Bucher,
che ha 59 anni e risiede in Sardegna, a Santa Teresa di Gallura,
comincerà le immersioni nella seconda metà di settembre.
L’ex primatista di
immersione in apnea, che si dedica prevalentemente alla pesca del
corallo, interpellato da un redattore dell’Ansa si è detto lieto
dell’incarico che – ha dichiarato - «non presenta assolutamente
nessuna difficoltà in quanto sono abituato a scendere sott’acqua
quasi tutti i giorni a quelle profondità».
«Il magistrato –
ha continuato Bucher – mi ha chiesto di stabilire con esattezza la
natura degli squarci sulla fiancata destra del «Fusina», che i
palombari della marina militare rilevarono quando fecero, per
disposizione di una commissione di inchiesta del comando militare
marittimo della Sardegna, ricognizioni alcuni mesi dopo il
naufragio».
Nel dicembre
scorso, il sostituto procuratore della repubblica dott. Enrico
Altieri, al termine dell’istruttoria sommaria sull’affondamento del
«Fusina» inviò gli atti al giudice istruttore e chiese che Mario
Borsani, direttore generale della «SANA» (società abruzzese di
navigazione), di Venezia, armatrice e proprietaria del mercantile,
venisse incriminato per naufragio colposo.
Il dott. Porcu si
recò a Trieste e Venezia, dove interrogò i familiari delle vittime –
che si sono costituiti parte civile - ed i funzionari della «SANA».
Il magistrato andò
poi a Genova e interrogò l’ing. Erasmo da Sarcina, perito principale
del registro italiano navale (RINA) per conoscere le condizioni di
stabilità, di portata e di navigabilità del «Fusina» al momento
del naufragio. |