Cagliari, marzo 1972
A distanza di due
anni ancora si parla del naufragio del «Fusina», il mercantile
affondato al largo di Carloforte, portando con sé il pesante carico
di diciotto marinai morti.
L’ex campione del
mondo di pesca subacquea Raimondo Bucher ha avuto ora l’incarico di
effettuare, in veste di esperto, una ricognizione all’interno dello
scafo affondato.
Si cerca di
stabilire chi abbia responsabilità del naufragio della nave.
Esiste infatti il
sospetto che l’incidente possa essere dovuto a scarsa tutela
nell’ancoraggio del carico di materiali ferrosi.
Il «Fusina» aveva
un equipaggio di 19 marinai, ed uno solo si salvò al momento del
naufragio, il cameriere Ugo Freguja, 29 anni, di Venezia.
Fu lui a raccontare
gli ultimi drammatici momenti dell’affondamento della nave.
Era il 16 gennaio
1970 ed il mercantile aveva lasciato gli ormeggi di Portovesme, dopo
aver caricato circa 4.000 tonnellate di blenda sfusa.
Appena giunta al
largo la nave incappò in una tempesta.
Secondo il Freguja
fu un improvviso sbandamento del carico a provocare la tragedia.
Il marconista
lanciò più volte il segnale di soccorso, senza ottenere alcuna
risposta.
Venne dato l’ordine
di abbandonare la nave, ma solo il Freguja riuscì a salvarsi. |