Carloforte,
24
gennaio 1970
Un nuovo centro di
soccorso verrà installato nella zona di Sant’Antioco o nei pressi di
Carloforte.
La notizia è stata
data ieri dal Ministro della Marina mercantile, on. Vittorino
Colombo, mentre l’inchiesta per l’affondamento del «Fusina»
inabissatosi venerdì scorso al largo di Capo Sandalo è in pieno
sviluppo.
«Il ministro
Colombo ha disposto l’istituzione immediata di un centro di soccorso
nella zona di Sant’Antioco – Carloforte» - dice testualmente il
comunicato - «ed ha sollecitato il Ministero delle poste e
telecomunicazioni ad affrettare la pratica relativa
all’installazione di una stazione radio ricevente idonea ad evitare
la mancata ricezione dei segnali per i presunti «coni d’ombra».
Il comunicato
diramato al termine della prima fase dell’inchiesta afferma inoltre
che «non è ancora possibile formulare una ricostruzione attendibile
delle cause e delle eventuali responsabilità che hanno determinato
il drammatico affondamento del «Fusina».
«Comunque –
prosegue il documento – al fine di pervenire sollecitamente alla
ricostruzione degli eventi, sia in merito all’affondamento dello
scafo e sia in riferimento alla mancata ricezione dei segnali di
soccorso, che peraltro non risultano intercettati da alcuna stazione
ricevente costiera né italiana né straniera, né da navi in transito
nella zona, il ministro Colombo ha disposto l’inizio dell’inchiesta
formale da parte della speciale commissione prevista dal codice di
navigazione».
Di questa
commissione – per esplicito interessamento del ministro della marina
mercantile – fanno parte tre esperti, scelti uno nel mondo
accademico, uno fra i comandanti di navi e uno fra i periti di
stivaggio.
Gli altri due
membri verranno designati dai sindacati dei lavoratori marittimi, i
quali sono intervenuti nella vicenda del «Fusina» per
«sensibilizzare le autorità politiche al giusto problema della
sicurezza delle vite umane».
Infine, il ministro
Colombo ha disposto che «le operazioni di individuazione dello
scafo affondato siano intensificate, in modo da verificare in
maniera diretta le cause del sinistro».
Stamane intanto è
stato identificato il corpo recuperato ieri dai sommozzatori dei
vigili del fuoco e dei carabinieri tra gli scogli di «Punta
Cannoni»: è quello del comandante Mario Catena.
Sempre oggi, mentre
le ricerche delle altre otto salme sono proseguite nelle acque di
Carloforte, il dottor Bedendo, ispettore del Ministero delle Poste e
telecomunicazioni, ha proseguito da bordo della motovedetta «C.P.
306» le prove di trasmissione in fonia con il centro radio di Campu
Mannu e con le altre stazioni costiere.
Le prove, tendenti
a localizzare eventuali «coni d’ombra» che non consentono al
centro d’ascolto cagliaritano di captare i segnali, hanno ribadito
che nella zona dove è affondato il «Fusina» l’eventuale S.O.S.
lanciato dal mercantile sarebbe stato intercettato. |