Cagliari,
26
gennaio 1970
I corpi di due dei
naufraghi del «Fusina» sono stati rinvenuti oggi rispettivamente
in una spiaggia presso Capo Sperone, a sud di Sant’Antioco, e al
largo di Capo Spartivento.
A fare la macabra
scoperta a Sant’Antioco è stato un pastore che ha avvertito
immediatamente i carabinieri che battevano la zona. Il cadavere è
stato identificato, senza possibilità di dubbio, per quello del
25enne Giuliano Scienzo da Monfalcone, nel corso di una breve
ricognizione effettuata dal superstite della sciagura e da un
rappresentante della società armatrice.
Il pretore di
Sant’Antioco dott. Polo ha disposto immediatamente l’autopsia ed è
stato accertato che lo Scienzo è morto per annegamento.
Il corpo al momento
del ritrovamento sulla battigia aveva pantaloni, maglione ed un
salvagente di gomma. Ciò potrebbe dimostrare che l’affondamento non
è stato fulmineo, come si credeva in un primo momento, dato che
qualcuno ha fatto in tempo a gettarsi in mare dopo essersi
provveduto di mezzi di galleggiamento. Frattanto sono ricominciate
oggi le ricerche del relitto.
Per questa ricerca
sono giunti da Catania due aerei «S.2-F.1» della marina militare
attrezzati per individuare oggetti metallici nel fondo marino. Con
gli aerei sono impegnate nelle ricerche dello scafo del mercantile
le fregate «Altair» e «Andromeda» e la corvetta «Scimitarra».
Contemporaneamente,
sotto costa, la motovedetta della capitaneria di porto e numerose
imbarcazioni di pescatori scandagliano le insenature fra le
scogliere alla ricerca dei corpi degli altri superstiti.
L’ispettore delle
poste, dott. Bendendo, ultimate le prove di comunicazione via radio
con il centro di Campumannu e le altre stazioni di ascolto costiere
invierà un rapporto al ministero della Marina.
Il corpo del
secondo naufrago è stato ritrovato da una motocisterna liberiana, la
«Darien» al largo di Capo Spartivento, la punta più meridionale
della Sardegna. La notizia trasmessa via radio è stata captata dalla
stazione ricevente del «Circolare di Augusta». Il capitano della
nave liberiana ha detto che il marinaio indossa un salvagente con la
scritta «Fusina».
L’arrivo della nave
è previsto per questa notte al porto di Gela. |