A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

Indice generale della rubrica "La grande Storia di Carloforte"

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16.01.2010 - Fusina - Nel 40° anniversario della tragedia che toccò il cuore dei Carlofortini
   

La tragedia del Fusina

Terza parte

Rassegna stampa regionale sarda

Articolo 07

LA NUOVA SARDEGNA
venerdì 23 gennaio 1970

E' incastrata fra gli scogli
Sarà necessaria la dinamite per recuperare la decima salma
Solo con l’esplosivo può essere aperto un varco per l’avvicinamento di un’imbarcazione.
Troppo pericoloso per i sommozzatori.
Tutta la popolazione ai funerali delle vittime del «Fusina».

Cagliari, 22 gennaio 1970

Tutte le salme dei naufraghi del mercantile «Fusina» finora recuperate sono state identificate ed alcune di esse sono già state avviate in aereo alle località di provenienza, dopo i solenni funerali svoltisi a Carloforte.

Le ultime due salme identificate sono quelle del secondo ufficiale di coperta Giordano Voltolina di 61 anni, che era stata sbarcata a Cagliari dalla fregata «Altair» e poi sistemata nell’istituto di medicina legale dell’università, e del primo ufficiale di macchine Erminio Doria di 31 anni.

Complessivamente i corpi recuperati sono nove, mentre il decimo, avvistato e localizzato già da ieri, non è stato possibile recuperarlo. Il cadavere è stato, infatti, gettato dalle onde in mezzo agli scogli, rimanendo incastrato.

Alcuni sommozzatori dei carabinieri e dei vigili del fuoco hanno ripetutamente tentato, ma inutilmente, di agganciare il corpo del marittimo. Alla fine hanno dovuto desistere. L’operazione è risultata estremamente difficile e pericolosa, in quanto il risucchio è in quel punto molto forte per via dei continui mulinelli.

I sommozzatori rischiavano di essere sbattuti contro gli scogli. Domani all’alba si tenterà ancora di avvicinare un’imbarcazione, ma probabilmente sarà necessario aprire un varco tra gli scogli con la dinamite.

Oggi sono risultati vani anche tutti i tentativi della motovedetta della guardia di finanza di avvicinarsi al punto in cui si trova incastrato il cadavere fra le scogliere di «Calavinagra».

Qui, come si sa, era riuscito a toccare terra ed a salvarsi miracolosamente l’unico superstite del «Fusina», il cameriere di bordo Ugo Freguja di ventotto anni.

Il superstite ha identificato oggi a Cagliari il corpo del secondo ufficiale di coperta Giordano Voltolina ed a Carloforte quello del primo ufficiale di macchina Erminio Doria.

Alle ricerche, riprese anche oggi alle prime luci del giorno, hanno preso parte, seguendo la corrente e lungo le coste fra le scogliere dell’isola di San Pietro e quella di Sant’Antioco, le fregate «Altair» e «Andromeda» e la corvetta «Scimitarra», appoggiate dall’alto da un aereo «Gruman» e da un elicottero del centro di soccorso di Elmas.

Erano inoltre in azione il rimorchiatore «Atleta», la motovedetta «GL 31» della guardia di finanza e due elicotteri dei carabinieri.

Alle ricerche hanno infine partecipato una decina di sommozzatori, oltre cinquanta carabinieri inviati sul posto dalla legione di Cagliari, numerose imbarcazioni di pescatori e un centinaio di volontari.

Fra questi anche il fratello del comandante della nave affondata il quale, in compagnia del figlio, ha noleggiato una barca a remi ed è uscito lungo le coste di Carloforte.

A Carloforte sono intanto giunti oggi altri familiari dei marittimi vittime dell’affondamento del «Fusina», che nel pomeriggio hanno partecipato ai solenni funerali.

Nella cattedrale è stata celebrata la Messa e subito dopo si è svolto il solenne rito al quale ha preso parte, con le autorità, tutta la popolazione di Carloforte.

Continua...

Fine terza parte - Articolo 07

 

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