A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

Indice generale della rubrica "La grande Storia di Carloforte"

 

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La Statua dedicata al Re Carlo Emanuele III

Quinta parte

 

Ultimata la lavorazione della statua, l’incaricato di Genova ne informava il Porcile per il ritiro e questi a sua volta in data 2 Gennaio 1784, scriveva alla Comunità la seguente:

“Molto Illustrissimi Signori,
Fui avvisato da Genova che era pronta ad imbarcarsi la consaputa Statua, quale essendo il loro piacere darò ordine d’imbarcarla sopra del mio sciabecco Santa Barbara che partirà per quella la ventura settimana, che nel suo ritorno procurerò farlo costà passare per disbarcarla.
Ho partecipato a Sua Eccellenza i dall’acchiusa lettera a Loro Signorie, che approva che si eriga alla Marina a tenore dei disegni che mi ha restituiti per le due lapidi che rimetterò a Genova per incidere e rimetterle colla medesima Statua che questa sarà una spesa a parte del costo di detta statua.
Ora per altro non rimane che Loro Signorie facciano costrurre il piede di stallo in conformità del disegno.
Per altro avendo avuto il zelo che nutre il signor Giorgio Rombi a favore di codesta Popolazione con aver anticipato il reliquato del denaro che abbisogna in Genova per pagare detta opera, sarei ai sensi che Loro Signorie lo pregassero di prendersene l’incarico per l’esecuzione di detto piede di stallo, come infatti ciò conosciuto da Sua Eccellenza nella partenza che il medesimo fece da questa, glielo incaricò e col medesimo potranno concertare la maniera per eseguirlo che gli rimetterò il disegno".

 

In un documento datato Genova 16 Dicembre 1783 e consegnato a Carloforte il 22 Giugno 1784 intitolato:

“Conto del costo e spese fatte dal Conte Giovanni Porcile per la Statua di marmo di Sua Maestà fu Carlo Emanuele III, e di sempre gloriosa memoria, fatta scolpire in Genova dallo scultore Signor Bernardo Montero per ordine della Magnifica Comunità di Carloforte, da innalzarsi nel litorale di detta Popolazione”

si rileva:

 

E per pagare dal sud. Comune in Genova sig.GioBatta Porcile q.n Giacomo al suddetto Signor Montero in moneta di Genova

F.B. £ 1900

 

Per spese dell’imbarco di detta Statua, per assicurazioni di detta Statua del rischio marittimo
sopra £.2000 a 21/4 %

£. 450

 

Per regalo a detto scultore

£. 200

 

Per costo e spesa del modello di cera di palmi tre presentato in Torino a S.M

£. 484.12

 

Per provvigione pagata al detto Porcile di Genova al 2%

£. 54.6.5

 

Moneta di Genova

£. 2770.8.5

 

E in ricevuta in Genova dalli Signori Antonio Maria Pagano e figli statagli rimessa dalla Magnifica Comunità per mezzo del sig. Giorgio Rombi Scudi 200 Sardi

£. 500

16 luglio 1783

 

E in ricevuta dal detto sig. Rombi da esso anticipato Scudi 200 Sardi

£. 500

 

E in quanto li regala il medesimo Conte per l’erezione della medesima Statua Scudi 25

£. 62.10
£1062.1

 

E per quanto mi resta dovendo detta Magnifica Comunità per saldo

£. 244.3.5.

 

Quali £.2770.8.5 ripartita per £.6,12 valuta di un pezzo duro di Spagna, nuova stampa, fanno pezzi 419,15,11. Il che a soldi 56 sardi caduno fanno in moneta sarda

£.1175.8.5

 

Per nolo pagato al bastimento di padron Antonio Capurro scudi 50

£ 125

 

Per cappa al medesimo padrone in ragione del 5% £ 6.5

£.1306.13.5

 

Il Vice Re Solaro, succeduto al Lascaris rientrato a Torino, il 17 Marzo 1785 dirigeva ai consiglieri di Carloforte la seguente lettera:

“Qui compiegato Vi trasmetto il modello e disegno da me approvato del Piedistallo da costruirsi sopra la Piazza di codesto molo per l’erezione della Statua del fu Re Carlo Emanuele III a cui va pure unita una pianta del nuovo molo che deve costì costruirsi e nella quale viene indicato il sito in cui deve elevarsi il suddetto Piedistallo, il quale però, ove da Voi si stimasse più conveniente, potrebbesi anche costruirsi sul sito indicato in essa pianta col segno (+) e siccome sento si avrebbe già in pronto per tale oggetto una quantità considerabile di materiali, ma che si mancherebbe di fondi per pagare le maestranze così perché non venga differito l’innalzamento di un così glorioso monumento volentieri aderisco che codesta Comunità si possa prevalere della somma che sarà necessaria pel pagamento di essa maestranza dal fondo del dritto del vino e dell’acqua.........”.

 

Intanto il conte Porcile scriveva da Cagliari, il successivo giorno 18 al Sindaco di Carloforte la seguente:

“Molto Illustrissimo Signore,
Dal padrone del mio battello riceveranno una cassetta entravi il disegno e modello come dovranno far eseguire per l’innalzamento della statua, e circa alla prospettiva resta in loro arbitrio di farla piantare a loro piacere.
Per altro se dovessi dare il mio parere sarebbe di piantarla in mezzo alla strada, che dasse le spalle alla porta della Chiesa e la faccia al mare dove si disbarca, che si dovrà fare col tempo il molo.
Così l’ho veduta in Livorno, in Napoli e in Messina e mi dicono così sia anche in Trapani, che di questo ne ho informato l’ingegnere che mi ha risposto che questo va a genio, che Lor Signori sono padroni di collocarla a suo piacere, come anche vedranno dall’acchiusa di Sua Eccellenza, che le rimetto mentre l’ho sollecitato di potersi servire, per le spese dei maestri giornalieri, del fondo del diritto del vino e dell’acqua.
Mi compatiranno se mi ardisco a darle tali consigli che ben considereranno che ad altro non tendo che al vantaggio ed onore della Nazione.
Li prego altresì ricordarsi del maestro scultore di Genova che è troppo giusto gratificarlo.”

 

 

La Statua
dedicata al Re Carlo Emanuele III

 

Continua...

Fine quinta parte

 

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