ArcheoIngegno |
|
Associazione
archeologica e ingegneristica finalizzata allo studio,
recupero e rivalutazione turistica del territorio |
Il censimento
effettuato su indicazione di un gruppo di studiosi locali tra il 16
novembre 2003 e il 24 aprile 2004 dall’associazione Archeoingegno,
dal titolo
“Monumenti nuragici
in territorio di Carloforte”
ha individuato, in via
preliminare, quattro nuraghi: Laveria, Papassina, Bricco del Polpo,
Lille.
Lo studio è stato
oggetto di un convegno
“L’Isola di San Pietro
dalla preistoria alla storia”
svoltosi il 24-04-2004
grazie alla collaborazione di numerosi studiosi e del Comune di
Carloforte, in cui l’associazione ha presentato le indagini
preliminari sui monumenti nuragici in territorio di Carloforte.
Si tratta di nuraghi
ubicati in posizione dominante, per lo più sulla sommità di colline,
in collegamento visivo tra loro, a controllo di vie d’accesso
naturale, caratterizzati dalla presenza di estesi crolli o
interrati, e coperti da una fitta vegetazione di tipo mediterraneo.
Tutti questi elementi,
al momento, non permettono di delinearne, se non parzialmente, gli
schemi planimetrici.
L’opera muraria è
costituita da blocchi di trachite di grandi e medie dimensioni,
appena sbozzati o squadrati, disposti in filari orizzontali o in
opera poligonale.
Le prospezioni di
superficie hanno permesso la raccolta di sporadici elementi di
cultura materiale.
Pertanto dalle
indagini preliminari condotte si evince che:
- le emergenze
archeologiche sono disposte nel territorio preferibilmente sulla
sommità di colline;
-
i monumenti sono in
collegamento visivo tra di loro e dominano su estese piane
coltivate, stanno a controllo delle vie d’accesso naturale, del
mare o delle saline;
-
i nuraghi sono per lo
più a pianta complessa, ma al momento di difficile lettura, a
causa degli estesi crolli e della fitta vegetazione che li
ricopre.
In assenza di
esplorazioni territoriali approfondite, le emergenze archeologiche
presenti andrebbero lette correlate non solo fra loro, ma anche con
quelle già note nell’areale del Sulcis-Iglesiente.
Tra le rovine, anche
questa semplice indagine di superficie, ha individuato alcune delle
presenze nuragiche che, nonostante, per ora, sfuggano e non possano
essere collocate in un esatto momento cronologico della civiltà
nuragica, non lasciano dubbi circa la loro importanza.
Pertanto, è
necessario, che a questa prima fase di prospezione, faccia seguito
un censimento, un accurato rilievo e uno scavo sistematico di uno
dei monumenti, che possa chiarire e documentare con evidenza
stratigrafica la preistoria dell’isola di S. Pietro, un’isola
nell’Isola, ma con legami indissolubili con il resto del territorio
del Sulcis. |