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Carloforte,
giovedì 20 maggio 2004
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Sabato
22 maggio il varo della bilancella "Ruggero II" |
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CARLOFORTE
Sabato arriva il grande giorno per il varo
di Ruggero II, il battello usato per il trasporto dei minerali che
risale al 1894 e alla gloriosa epopea dei galanzieri.
L’imbarcazione è stata
acquistata più di due anni fa da Salvatore Luxoro, che giorno dopo
giorno, con grande passione e perizia, l’ha completamente
restaurata.
La festa per
Ruggero II durerà tutto il 22 maggio, con una manifestazione
intitolata «Sulla rotta dei galanzieri» a bordo della bilancella
Ruggero II. Sabato mattina si comincerà con un incontro dibattito al
cinetetatro Cavallera, dal titolo il lavoro dei galanzieri e le loro
bilancelle, patrimonio della cultura europea.
Alle 11.30 il
momento più atteso, con il varo della bilancella in porto, e nella
serata la rappresentazione teatrale La piccola Parigi, della
compagnia Effimero meraviglioso. La manifestazione è stata
organizzata dal Comune con il ministero per le Attività culturali.
Mariano Froldi |
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Carloforte, sabato
22 maggio 2004 |
Il Ruggero II
solca il mare al termine di 4 anni di lavori in cantiere |
La
barca venuta dal passato |
Varata dopo il
restauro una bilancella dell’800 |
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CARLOFORTE
E Ruggero II,
meravigliosa bilancella costruita alla fine del 1800, restaurata in
quasi quattro anni di duro lavoro da Salvatore Luxoro, da ieri torna
a solcare i mari.
Succede in una mattina
di sole, con scarsa brezza.
La bilancella fa un
giro per la baia di Carloforte con il poderoso motore diesel al
trotto, tanto per riprendere confidenza con il mare. C’è tanta gente
sul molo del parcheggio comunale. È un giorno di festa, e gli occhi
degli ultimi due galanzieri viventi che partecipano al suo varo
della risurrezione, la scrutano con emozione.
Sullo sciabordio
delle acque smosse dalla stazza sicura del vascello, passano di
colpo 110 anni, quando la barca veniva abilmente manovrata dai
galanzieri, una sorta di marinai tuttofare di tempra eccezionale.
Ruggero II,
costruita a Carloforte come tante altre bilancelle, veniva usata per
trasportare galanza (minerale di piombo), tra la fine dell’800 ed i
primi del 900. Di battelli come quello era traboccante, allora, il
porto di Carloforte: andavano a sciami verso Nebida, Masua, Gonnesa,
dove i galanzieri, come operose formiche, le stipavano di minerale
che poi portavano a Carloforte per scaricarlo nei depositi. Un
lavoro massacrante, che ha fatto le sue dimenticate vittime, almeno
sin quando a Carloforte non arrivò il socialista Giuseppe Cavallera.
La vetusta
imbarcazione, in più di un secolo di vita, ha avuto sette diversi
proprietari e tanti usi diversi, ma nel 2001 è tornata a casa.
Salvatore Luxoro, 38 anni, imprenditore a capo della Marinatour,
società che gestisce pontili da diporto e appassionato di restauro
nautico, Ruggero II l’ha trovata dopo una ricerca non facile in un
cantiere della Costa Smeralda. Era abbandonata da 7 anni, con il
fasciame spaccato un po’ dappertutto.
«Negli anni ho
visto tante imbarcazioni secolari restaurate un po’ in tutta la
Sardegna, ma nessuna era stata rimessa a nuovo a Carloforte, che tra
l’altro vanta una tradizione marinara unica», dice Salvatore. Lui
l’ha messa davanti a casa sua, sul fianco del canale delle saline, e
ha trasformato il suo magazzino in un vero e proprio cantiere.
Il battello, lungo
12 metri e largo nella zona mezzana 5, è stato smontato pezzo per
pezzo. Luxoro è stato aiutato anche dalla Provvidenza: il pino
d’Aleppo per rifare quasi il 95 per cento di costole e fasciame è
stato recuperato gratis nell’inverno di tre anni fa, quando un
terribile temporale aveva buttato giù parecchi pini secolari. Un
peccato, ma anche una manna per Salvatore che ha potuto usare il
pregiato legno. «L’importante era mantenere le dimensioni e tutte le
caratteristiche tecniche, ma non si poteva riutilizzare la pece e il
catrame per verniciarla; tra l’altro tutte le imbarcazioni
restaurate sono verniciate a lustro», dice Luxoro.
Il nome Ruggero II,
con tutta probabilità è «un nome piemontese, forse di uno dei
direttori delle miniere di quel tempo che commissionò il battello ai
cantieri di Carloforte», spiega l’imprenditore che rivela anche la
futura vita della bilancella: «Gite turistiche particolari,
rappresentanza della mia società e soprattutto di Carloforte».
Salvatore ieri ha
ringraziato chi gli ha dato una mano: il maestro Giovannino Biggio
77 anni, che ha seguito i primi importanti lavori, maestro d’ascia,
(la barca l’ha fatta proprio il nonno), Pino Damele, coetaneo, che
ha fatto disegni e calchi per il fasciame, Tonino Sanna, un altro
maestro d’ascia che ha dato utili consigli e tanti giovani
volontari. Un ultimo ringraziamento Luxoro lo ha fatto «al vicinato,
perché qualche disturbo l’ho dato; ma hanno sopportato con pazienza,
forse perché vedevano come stava venendo su Ruggero II».
Mariano Froldi |
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Carloforte, sabato
22 maggio 2004 |
E
ora il battello diventa patrimonio storico |
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CARLOFORTE
Sulla rotta dei
galanzieri a bordo della bilancella Ruggero II. Questo il titolo
della manifestazione che ha fatto da cornice al varo del battello,
con un incontro dibattito al cinetetatro Cavallera dal titolo Il
lavoro dei galanzieri e le loro bilancelle, patrimonio della cultura
europea. La manifestazione è stata organizzata dal Comune in
collaborazione con il ministero per le Attività culturali,
l’associazione Pozzo Sella e la cooperativa Casa del proletariato.
Mariano Froldi |
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Carloforte, sabato
22 maggio 2004 |
Settimana
della cultura col Ruggero II |
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CARLOFORTE
Ha preso il via ieri mattina dal porto di Carloforte la sesta
edizione della Settimana della cultura, organizzata
dall’associazione Pozzo Sella del Parco Geominerario, Soprintendenza
Beni e Attività Culturali regionali, Comune e Casa del Proletariato.
La prima tappa del progetto europeo Cultura 2000 “Patrimonio
industriale: tra terra e mare” ha avuto come protagonista un antico
battello, il Ruggero II, e l’artefice della sua resurrezione,
Salvatore Luxoro, un giovane imprenditore nautico. Perché lo scafo,
costruito a Carloforte nel 1894 dal maestro d’ascia Michele Biggio,
dopo oltre un secolo di gloriose vicende in mezzo al mare, rischiò
l’abbandono e la fine in un cantiere di Olbia. Solo dopo l’acquisto
e il restauro di Luxoro, grazie a un sapiente e instancabile lavoro
di carpenteria rispettando le fattezze originali, è giunto a nuova
vita, con il varo di ieri nel porto carolino, preceduto da un
convegno al Cavallera e dalla visione di un documento sulla dura
vita dei “galanzieri”, trasportatori di minerale dalle miniere
sulcitane a Carloforte, a bordo di imbarcazioni come lo stesso
Ruggero II. Che sarà ora utilizzato per gare a vela latina e
percorsi turistici.
Simone Repetto |
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Carloforte, sabato
22 maggio 2004 |
Varo
del Ruggero II |
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CARLOFORTE
Sulla rotta dei
galanzieri, quella che decenni fa veniva seguita da tante bilancelle
e battelli come il Ruggero II, protagonista assoluto ieri mattina
insieme al suo proprietario – restauratore Salvatore Luxoro. Alla
presenza di membri dell’ Associazione Pozzo Sella, Soprintendenza ai
Beni Archeologici e Culturali, Comune e Casa del Proletariato, al
Cavallera s’è svolta la prima parte della cerimonia del varo
ufficiale dell’antico battello, costruito a fine Ottocento e
riportato agli antichi splendori grazie all’intraprendenza e al duro
lavoro di restauro di Luxoro, giovane imprenditore della nautica
locale. Nella sala affollata, accanto ai bambini delle Elementari
c’erano anche alcuni vecchi “galanzieri” superstiti, mentre veniva
proiettato un documentario sulle fatiche che affrontarono nel
trasporto della blenda dalle miniere dell’iglesiente a Carloforte.
Tra l’orgoglio e la commozione, si è usciti poi fuori, fino alla
banchina portuale antistante il Nautico, dove il Ruggero II, in
mezzo alla folla accorsa, tra gli applausi, è ritornato
ufficialmente nel “suo” mare, in quello stesso porto dove oltre un
secolo fa venne costruito da Michele Biggio, un maestro d’ascia
dell’epoca.
Simone Repetto |
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