Cagliari,
21 gennaio
L’inchiesta sulle circostanze le modalità e le cause del naufragio
del mercantile «Fusina» ha preso l’avvio con particolare vigore e
severità da parte delle competenti autorità marittime.
Il comandante della capitaneria di porto di Cagliari colonnello
Osvaldo Possenti ha detto che l’indagine «sommaria» effettuata
dall’ufficio circondariale marittimo di Carloforte, competente per
territorio, seguirà l’inchiesta «formale» che verrà predisposta
dalla direzione marittima di Cagliari una volta in possesso degli
elementi acquisiti nel corso dell’indagine «sommaria».
L’alto ufficiale ha inoltre comunicato, inserendosi nella polemica
in corso sulla potenzialità delle radio costiere per la ricezione
dei segnali di soccorso, che da tempo la capitaneria di porto di
Cagliari ha chiesto alle superiori autorità ministeriali
l’istituzione di un centro radio costiero a Capo Sandalo nell’isola
di Carloforte per coprire una vasta zona al largo delle coste
occidentali della Sardegna.
Il racconto del superstite Ugo Freguja è all’esame degli ufficiali
del circondariato marittimo di Cagliari.
Infatti si ritiene negli ambienti competenti che la prima versione
data dal cameriere del «Fusina» debba essere verificata,
soprattutto per quanto concerne il lancio dei segnali di soccorso e
gli altri particolari relativi all’affondamento del mercantile: si
ritiene infatti che Freguja non sia stato molto preciso a causa
dello choc subito per la grave drammatica avventura.
Secondo le autorità competenti il «Fusina» è affondato in un tempo
minore da quello indicato dal Freguja.
Anche il lancio dei segnali di soccorso per via radio, in fonia o in
telegrafia, rimane una grossa incognita.
Infatti tutte le stazioni del Mediterraneo non li hanno uditi mentre
in occasione di altri naufragi non solo «Campu Mannu» ma anche
Civitavecchia, Marsiglia, Palermo, Tunisi e Malta hanno captato i
segnali.
Infine, questo il punto sconcertante della vicenda una grossa nave
salpata da Sant’Antioco poco dopo il «Fusina» al momento
dell’affondamento si trovava a 16 miglia di distanza e non ha
avvertito alcun segnale.
Oggi sono stati recuperati due corpi.
Le salme di marittimi del «Fusina» recuperate salgono così a
dieci.
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