Cagliari, 8 dicembre
2000
CARLOFORTE. Chi
conosce e ama il mare non potrà esimersi, in questa solenne
giornata, dal piacere e dal dovere di recitare una preghiera ai
piedi della Madonna del Mare.
Una piccola statua,
che occupa appena qualche metro del molo San Carlo, è il simbolo di
una grande fede, di un legame intenso e profondo per ricordare la
fragilità dell'uomo davanti al mare e l'importanza di invocare,
anche con un umile gesto, l'aiuto divino.
Un popolo di
marinai e pescatori che dal mare ha tratto lavoro, ricchezza e
cultura, non può dimenticare questo momento di devozione vissuto
ormai da anni sul filo dell'emozione.
La Madonna del mare
rappresenta per ogni bravo marinaio il suggestivo incontro tra la
debolezza dell'uomo e la forza della fede. Per questo nasce
nell'isola di San Pietro tanta devozione alla piccola Madonna del
mare.
Per questo un
intero equipaggio, quello del traghetto "La Maddalena" impegnato nei
collegamenti tra Carloforte e la vicina Calasetta, ha dedicato senza
tralasciare il lavoro giorni e ore per riportare agli antichi
splendori il vecchio timone, che ormai rovinato era stato riposto
accanto alla Madonna del mare.
Un lavoro delicato
e meticoloso per offrire alla Madonna del mare un dono di fede e di
profonda devozione.
Adesso infatti,
quell'antico timone è degno di essere riposto accanto alla statua e
di indicare, perfino ai più scettici, il significato di unione tra
l'amore e la passione per il mare e la speranza della fede. Non
solo, anche il comandante del porto Filippo Marini, avvalendosi
dell'aiuto dell'amministrazione tabarchina, ha curato l'iniziava con
la quale è stata risistemata l'area dove venne posta, anni fa, la
Madonna del Mare.
Una nuova base in
marmo e delle profumate aiuole circonderanno da oggi la piccola
statua.
C'è però anche chi, benché lontano non dimentica la Madonna del
Mare. Il suo nome è Ugo Freguja, l'unico marinaio che riuscì a
salvarsi quel tragico 16 gennaio del 1970, quando la motonave
"Fusina" naufragò e morirono diciotto marinai.
La gente di mare
non può dimenticare.
Romina Piscedda |