Cagliari,
28
gennaio 1970
Lo scafo del
mercantile «Fusina» è stato ufficialmente localizzato su un
fondale fangoso a circa 90 metri di profondità a due miglia e mezzo
da Punta delle Oche a nord ovest dell’isola di Carloforte.
La prima
segnalazione dei giorni scorsi è stata confermata dai successivi
accertamenti effettuati dalle fregate della marina militare
«Altair» e «Andromeda», dalla corvetta «Scimitarra» e dai due
aerei antisommergibile e dal rimorchiatore «Atleta» con a bordo
apparecchiature elettroniche e televisive subacquee.
Le ricerche dello
scafo si sono quindi concluse positivamente.
Alla individuazione
del relitto ha contribuito, con l’esperienza della zona di mare, il
pescatore Silverio Vitiello di Carloforte.
Elementi,
sovrastrutture rilevati al video della telecamera e loro componenti
riportate in superficie e riconosciute dall’unico superstite così
come tracce di pittura sottomarina e di minerale di blenda, pezzi di
legname e bolle di nafta tutt’ora emergenti, e, infine posizione,
dimensioni e orientamento, consentono di concludere – è detto in un
comunicato diramato dal capitano di corvetta Edoardo Liuzzi del
comando militare marittimo della Sardegna – che, pur non essendo
pervenuti alla sua identificazione per lettura del nome, il relitto
della motonave «Fusina», affondato la sera di venerdì 16 gennaio
intorno alle ore 22.30, giace in latitudine 39 gradi, 12 primi e 12
secondi nord e longitudine 8 gradi, 14 primi est, su fondale fangoso
di circa 90 metri, orientato per 240-260 gradi circa, con tutta
probabilità inclinato sul suo lato dritto.
La posizione del
relitto è marcata da due segnali posati alle sue estremità che ne
configurano orientamento e lunghezza.
Il comunicato
conclude affermando che alla fase finale delle ricerche ha
effettivamente contribuito l’esperienza locale e marinaresca del
signor Silverio Vitiello, pescatore di Carloforte. |