Copia di relazione dei tre giorni festivi che si sono fatti dalla
popolazione di Carloforte in occasione, che si è eretta la Regia
Statua della fù gloriosa memoria di Sua Maestà Il Re Carlo Emanuele.
Il giorno 16 a
mattina alle ore 10 la Comunità si è portata in Corpo dal Signor
Cavalier Oberti Comandante di Carloforte per poi trasferirsi da sua
Casa alla Chiesa Parrochiale, che era tutta parata a questo fine.
Si è Cantato il
solenne Te Deum Laudamus, con lo sparo di tre consecutive scariche
dai Soldati del Distaccamento, che si ritrovava sotto le armi avanti
la Chiesa.
L’Artiglieria del
Forte, che ha corrisposto con dodici colpi di Cannone inseguito fu
risposto il cannone da tutti li Bastimenti, che si trovavano
ancorati nel porto.
Indi si è cantata
la messa grande con la benedizione del Santissimo Sacramento tutti
li tre giorni consecutivi. Pregando tutto il popolo l’Altissimo
Iddio per la conservazione, e prosperità di Sua Regia Maestà e di
tutta la Real Casa. Con la magnificenza e splendidatezza la più
possibile.
Il Signor
Comandante si è fatto un dovere di convittare a pranzo li Signori
Officiali del Distaccamento, gli Ecclesiastici, communisti in parte,
forestieri, e le persone più civili di questo luogo.
Nella qual
occasione si è dato l’onore il Comandante di invitare tutti a bevere
alla salute, e Prosperità della Maestà Sua con lo sparo nello stesso
tempo di dodici colpi di Canone.
Poco tempo dopo
seguì lo stesso per la prosperità di Sua Eccellenza il Signor Vice
Re di questo fortunatissimo Regno, con anche lo sparo di altri
dodici colpi di canone.
Nel principiar
della notte la Comunità fece accendere sopra la Piazza un farrò, e
due altri a lato della Regia Statua alla marina, dove tutto il
popolo in quel tempo gridava Viva il Rè,
Viva il nostro Rè.
Si osservava un
giubilo da per tutto, e gettavano fuochi d’artificio per le Piazze,
Contrade, e finestre, che unitamente all’Illuminazione il
Comandante, il Signor Conte Porcile, Don Raffaele Valentino, il
Signor Giorgio Rombi, ed il Signor Agostino Rapallo, e nella plebe
si osservava fino a quattro chiari per finestra. Nella notte il
Signor Cavalier Consano Capitano Tenente nel Reggimento di
Monferrato, e Comandante il Distaccamento valse anche distinguersi
in queste Regie Feste con fare una festa da Ballo, che cessò su la
mezza notte.
Lì 17, Il Signor
Conte Porcile ha fatto inalzare sopra la Piazza un grand’ albero,
che ha servito per una Coccagna lucrosa, composta di montoni vivi,
capretti, Capponi, Galline, forme di Formaggio, e simili, ed al
colpo di Tamburo sono andati all’assalto sopra venti corde, senza
che vi sia accaduto il menomo danno delle persone nè tanto poco di
un disordine, ed ha perfino pagato il Distaccamento, che si è
Comandato a questo fine.
Terminata la
Coccagna il predetto Signor Conte fece distribuire ai poveri diverse
ceste di pane ridotto in canestri, ed a lato della sua porta di casa
vi erano pure due Botti di Vino, che formavano due fontane terminate
le quali si diede principio ad una festa di Ballo, che terminò alla
mezza notte.
Lì 18, La Comunità
fece pure un’altra Coccagna sopra la Piazza, ed un’illuminazione
sopra il piedestallo della Regia Statua, che era cosa degna da
vederla, e tutta la plebe girava intorno cantando, e balando,
gridando di tanto in tanto Viva il Rè, col Ribombo di granate, ed
altri simili fuochi d’artificio, che durò quasi tutta la notte.
Nella notte il Signor Cavalier di Consano rinovò una festa di Ballo
sino alla mezza notte.
Lì 19, Tutti
gl’impiegati, e persone più civili di questo luogo si sono uniti
assieme, volendo anche a parte dimostrare un alegrezza diedero tra
loro un pranzo, che non cessarono mai in tutto il giorno di sparare
morteretti con gridare Viva il nostro Rè, Viva il nostro Rè.
Alla sera fecero
d’are la benedizione del Santissimo Sacramento per la conservazione
del nostro Clementissimo Sovrano, e di tutta la Real Casa. A notte
fecero accendere sopra la Piazza un farò, terminato il quale si
diede principio ad una festa da Ballo sino alla mezza notte.
Ai 20, Rinovarono
la festa come qui sopra del giorno 19.
Dandomi l’onore di
umilmente ossequiarmi di Vostra Eccelenza
Carloforte lì 23
Luglio 1786
Il Cav. Oberti |