A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

Indice generale della rubrica "La grande Storia di Carloforte"

 

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La Statua dedicata al Re Carlo Emanuele III

Terza parte

 

Genova Signori Antonio Maria Pagano, e Figli.
Cagliari il Primo del 1779

Aclusa vi rimetto lettera per il Signor Agostino Boggiano d’Alassio, il quale vi pagherà d’ordine del Signor Giorgio Rombi di Carlo Forte Scuti 200 Sardi, i quali devono servire per l’anticipata, che si dovrà fare, al Maestro Scultore, di una Statua da farsi in Massa di Carrara pel ritratto, che se si farà capitare, del fù Re Carlo Emanuele, di gloriosa memoria, degno Padre del Regnante, che in apresso ve ne farò pervenire le determinazioni di Sua Eccellenza il Signorr ViceRè, che della Comunità di Carlo Forte, essendone di questo inteso la mia Corte; e siccome avete un figlio, al mio servizio, hò pensato di darvene l’incarico, ciòchè spererei che si potrebbe far un merito per il suo avanzamento, ed essendovi detti Scuti 200 prontamente pagati, me ne porgerete l’aviso, affine di notificarvi i miei sentimenti.

 

Genova Signori Antonio Maria Pagano, e Figli
Cagliari Lì 8 Marzo 1779

Sento dal Signor Giorgio Rombi di Carlo Forte come hà avuto aviso da quel Signor Agostino Boggiano d’Alassio, d’avervi pagato li Scuti 200, i quali vi scrissi di ricevere, per dare di caparra, al Maestro Scultore, che dovrà fare la Statua del fù Re Carlo, e che ne aspettavo da Sua Eccellenza, il Signor ViceRe, le sue determinazioni.
Dunque vi dirò che giusto in questa ocasione ne hò ricevuto il disegno, come acluso vedrete, con tutte le annotazioni descritte nel medesimo, si desidera, di far edificare tre Statue, la prima del Re, che sarà di palmi 11 Genovesi, coi suoi trofei ai piedi, ed il Braccio come vedrete, si è ristretto più che si è potuto; L’altre due Statue poi del Schiavo Turco, e Schiava vestita alla cristiana, con un figlio in braccio, che dinotta il concambio da me fatto in Tunis dei Schiavi turchi con le Tabarchine, questi per così dire sono due gruppi.
Per informarvi di quanto passò, nell’anno 1773, ch’ero costì, che il fù Prete Rapallo, ne parlò con questo Signor Domenico Orsolino, Capo d’Opra il quale ne Scrisse a Massa di Carrara al Scultore Signor Giò Francesco Silici, il quale le rispose, come vedrete dall’acclusa Lettera del medesimo, che vi rimetto, bensì che in quel tempo si trattava di far una Statua di 15 palmi, con un braccio assai largo, due Lapidi di Marmo, colle sue Parole, e in tutto questo addimandava, Lire 2.197.., ora non si tratta più di tanta grandezza, che sono meno 4 palmi di altezza, e la Strettezza del Braccio, e nemeno vogliamo più le Lapidi, Solamente le tre Statue nella conformità del disegno, con i loro trofei; Si desidera sapere l’ultima, che ne vuole, che vi prego prendervene tal incarico, come se fosse vostro proprio interesse, avertendo però che sarà obbligato il Scultore, darle incassate dentro di che Porto, e dentro della Stiva del Bastimento che noi noleggieremo, bensì che i Marenari di detto Bastimento Li aiuteranno ad imbarcarle.
Concerterete pure che il Sborzo se li farà di detti 200.. Scudi, ed il rimanente quando saranno imbarcate dette tre Statue, e così mi farete piacere di vedere, trattare, e convenire, con farlo detto Scultore obligare, riservandovi solamente la mia aprovazione, e si desidera, che si oblighi darle imbarcate, fra il termine di un anno hò meno, se fosse possibile, che questo è il piacere di Sua Eccellenza il Signor Vice Re, e nostro d’inalzarle, in suo tempo, nanti di partire da questo Regno.
Farete anche Sentire al detto Scultore, che quì vi è uno di quei Maestri Marmorari, che ne avrebbe voluto prender l’ incarico, e credo Scriverà costì, o a Massa di Carrara per sentirne qualche progetto; così Stimerei che codesto che tratterete se ne facesse carico, di farci gioire di quella agevolezza che potrà, ma il più che vi prego, di rispondermene per la Posta l’ocorrente, acciò possa far vedere la vostra Lettera a detta Sua Eccellenza acciò sia informata di quanto in detto affare avete operato.

 

Cagliari, Signor Giò Porcile
Genova lì 2 Marzo 1779

Sin dal 30 Gennaio, il Signor Agostino Boggiano di Alassio, ci fece quì pagare per ordine e conto del Signor Giorgio Rombo di Carlo Forte Lire 22.37..7.. F.B. salite a Lire 34..10.. di Doppie 32.19..4.. Savoia e queste corrispondenti a quella delli motivatici Lire 200.. Sardi, la qual partita, si anticiperà al Mastro Construttore della nota Statua in Carrara, sempre ci venghi indicato coll’ordine del Signor Rombi, e si presteremo altresì molto volentieri a tutto quel di più farà bisogno relativamente alle determinazioni della Comunità di Carlo Forte, che di Sua Eccellenza il Signor Vice Re, ringraziandovi del buon uffizio recatoci nel procurare a questa vostra casa l’onore di consimile incarico.

 

Cagliari Signor Giò Porcile
Genova lì 27 Marzo 1779

Staccandosi per costì la Nave Veneta Capitan Pascuale Marassi, si ha il tempo appena di accusare la graditissima Vostra 8 andante Stataci ultimamente resa col disegno, e descrizioni necessarie alla construzione delle divisate Statue.
Col primo corriere adunque saremo a Scrivere allo Scultore in Carrara Signor Giò Francesco Silici, a cui si manderà l’istesso disegno oltre il preciso dettaglio di quanto richiedesi, e rilevate le sue ultime ristrettissime pretenzioni vi si parteciperanno Sollecitamente da riferirle, a chi spetta, cercando intanto di tenerlo obbligato su di esse sino a vostra risposta.
Ci Stimiamo molto onorati col incarico di tal comissione quantunque si giudichi di difficile acerto, trattandosi di Lavori esteri, da farsi per Scritto, e da non potervi ocularmente accudire; adopreremo nonostante tutto il zelo, ed atenzioni possibili per incontrarne la Publica, non meno che privata approvazione.

 

Cagliari Signor Giò Porcile
Genova lì 3 Aprile 1779

Ritrovandosi quì ancora la Nave Veneta Capitan Marassi, con cui vi si scrisse altra nostra 27 scorso, ne profittiamo, per parteciparvi la risposta ricevutasi dallo Scultore Giò Francesco Silici di Carrara, a cui Scrivemmo, in conseguenza sopra la conferitaci comissione delle tre Statue Marmoree, ingiungendovi copia dell’istessa sua Lettera a Scanzo di prolissità, che presenterete a chi spetta, e doppo l’esame delle Sue pretenzioni ristrette a zecchini 700 come vedrete, vi piacerà dirci come doverci regolare. Li si replica per altro nuovamente la discrepanza notabile, che da noi si osserva dalla prima domanda, che fece il Signor Orsolino allorchè tratavasi della Sola Statua colle due Lapidi Marmoree incise, e li si manda a tal fine copia dell’istessa sua lettera, diretta al sudetto oltre al capittolo della vostra, che a noi Scriveste pel sudetto incarico, dicendoli di riconoscere, se à commesso, come dobbiamo suporre degli errori, nella calculazione;
Si prega pure di ritornarci il Disegno per sentire nel fratempo starete a risponderci, anche il sentimento questi nostri Scultori da rifferirvelo, col più occorente.

 

Copia di Lettera del Signor Silici di Carrara
diretta ai Suddetti Pagano,
in data 31 Marzo 1779.

Ben son persuaso della sua buona attenzione di particolar preferta, che Vostra Signoria fa di me nell’incarico delle tre Statue significatomi in forma di abuzzo nel suo foglio; con tutta Schetezza e Sincerità Li Spiegherò, il mio più ristretto prezzo essendo certo che Lei non farà questa dimanda per darmi incomodo, ma bensì d’esiggere la connota commissione, nel aver considerato lo Scandaglio, hò trovato una qualche dificoltà per il marmo della Statua Maggiore, ch’ essendo di altezza palmi 11 de Genova, la Larghezza ascende a palmi 8 e la grossezza il meno vorrà palmi 4, siche in tutto il marmo,per sola detta Statua maggiore, ascenderà a palmi 288, trattandosi di marmo Statuario bianco come Lei mi descrive nella sua, di più un pezzo simile nel carro non si puole condurre, onde uno è obligato di metterlo nelle Lizze, ed è una Spesa assai più Straordinaria; Vostra Signoria si potrà far informare da persone, che fecero venire un grosso Marmo, a Mastro Bocciardo, per la Statua del cambiaso, e costò condotto in Genova Lire 20 il palmo e non era di simil Larghezza, come in effetto si potrà vedere in opera,ed io voglio mettere solo un zecchino il palmo; Dunque il più ristrettissimo prezzo, che hò l’onore dirvi è di zecchini 700 con li patti come nella di Lei mi descrive, cioè condotte le tre Statue nel Porto di Genova incassate bene, e senza riporti, e di buon lavoro, in tutte ripulite, ed eseguite a tenor del’arte, colle condizioni ancora di aver per caparra, una terza parte di denaro, conoscendo da se medesimo, che mi converra rimettere un altra terza parte del mio denaro, avanti che arrivino all’ultima perfezione.
Non mi Stendo quì in cirimonia, per ringraziarla, la prima volta che hò avuto l’onore di ricevere un suo foglio, ma con pruove di sostanza saprò riconoscere la sua vantaggiosa esibizione, come anche far onore al lavoro in tutto quanto potrò, sperando che sarà di gradimento di tutti, riuscendo tal impresa sarà necessario aver da Torino il Ritratto di Sua Maestà, abbisognando mi porterò in Genova volentieri, per far modello, hò disegno, hò pure quel che ocorrerà, e rassegnandomi.

 

Altra Copia di Lettera Scritta,
dal consaputo Signor Silici,
ai detti Signori Pagano,
in data 7 Aprile 1779

Li sarà parsa Straordinaria la pretenzione varia del prezzo della mia Scrittale del 1773, a quella che vi Scrissi due ordinari or sono, che a non ponderar bene a puntino le cose, pare grande differenza, ma non è così; il primo punto si è che non si trovava allora il Marmo fino, e della Maggior qualità; il secondo, la connota Statua andava in un Nicchio, essendovi un quarto di lavoro di meno, per non lavorarsi che da tre lati; Il 3 scorso non mi scrivavano con dirmi senza nessun riporto, presentemente sono Statue tre, e tutte tre di marmo fino, senza riporti, di più con un Putto in Braccio, in forma di Putto Grappo, e circa il ricordare d’allora, le due lapidi, abenchè incise di Lettere, è una freddura trattandosi di poche Lire, e poi liberamente li dirò ancora, che d’adesso a quel tempo tutto, è cresciuto, e marmo, e legnami ancora per le molte commissioni della Francia, e di più li parerà Straordinario, anche la Gabella cresciuta un terzo, e le giornate de’ Lavoranti ancora, e tutto questo non lo dico per ritirarmi dal prezzo di Zecchini 700.. ma effettivamente a questo che li descrivo, e poi trattandosi servir un Publico, v’è Maggior Soggezione per andare in un Piede Stallo, dovendo comparir di buon contorno, e di buon Lavoro da tutte le parti.
Finalmente se non avranno Li Commitenti difficoltà, che Li Marmi siano di Bianco Chiaro, e non come la descrizione ch’ è nel foglio, che quì hò inchiuso, informa di abozzo, cioè non di Marmo fino, e della Miglior qualità, m’ obbligo farle, e condurle, al destinato Luogo,che parla il foglio, per il prezzo di Soli Zecchini 400,, cioè 200 Zecchini la Statua Maggiore, e 100,, per ciascheduna le altre due. Differentemente se li Signori commitenti, stassero fermi nel loro proposito di marmo fino, e della miglior qualità, certo che ci sarebbe, molto poco da diminuire dalli 700 Zecchini, ma non vorrei che per esser troppo ansioso nel Servire quei Signori che dovessi aver del disturbo, e rischi, senza verun Lucro, perciò Vostra Signoria potrà far capire, alli di Lei Commitenti nella maniera che quì Le scrivo, s’è fattibile il negozio, in caso diverso si profitteranno di migliori occasioni, essendomi ristretto per quanto mi è potuto, ringraziandola di sua particolare attenzione, pieno di Stima.

 

 

La Statua
dedicata al Re Carlo Emanuele III

 

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Fine terza parte

 

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