L’autore di questa
rubrica è un “dilettante”: non uno “storico”, bensì un semplice
appassionato di studi storici, legato da un “profondo legame
affettivo” alla sua terra, Carloforte, di cui vuole fare conoscere
le vicende che essa ha attraversato nel tempo.
Di tali vicende egli
offre ampi elementi informativi e documentali, con la speranza che
altri vogliano approfondirli ed interpretarli.
Il lettore non troverà
qui il rigore scientifico e linguistico, né i canoni espositivi
dello storico “professionista”, ma, si spera, proverà la curiosità e
la tensione emotiva che spingono ogni ricerca, ogni scoperta, ogni
trascrizione di documenti che qui verranno riportati rigorosamente
come nei testi originali limitandomi a sciogliere le abbreviazioni e
riproducendo testualmente la punteggiatura, gli errori ortografici e
le particolarità linguistiche e sintattiche.
Alcuni lavori che
verranno presentati, sono anche il frutto di una stretta
collaborazione con alcuni studiosi locali quali Gianni Casanova,
Giorgio Ferraro Battantier, Nicolo Capriata, Nicolò e Andrea Luxoro;
mentre per le fotografie, oltre ai citati, vi è da aggiungere anche
l’amico Silvio Vitiello.
Per la traduzione dei
vari documenti dalle lingue straniere un grande aiuto l’ho ricevuto
dagli amici Marco Garia, Alberto Marcia, Raffaele Cantone e da mia
moglie Mariangela Tagliafico.
Molti altri documenti,
oltre a quelli qui resi accessibili, esistono dispersi in archivi
sardi e d’oltre mare, dove attendono di essere portati alla luce;
molti, fra essi, potrebbero allargare le conoscenze, contribuire
alla ricostruzione del mosaico storico della comunità carlofortina e
soddisfare le curiosità circa il più grande e il più riuscito, oltre
che il primo, episodio di colonizzazione che abbia interessato la
Sardegna.
Salvatore
Borghero Rodin
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