A cura di Salvatore Borghero Rodin

     

 

 
 

A cura di Salvatore Borghero Rodin - Racconto a puntate sui principali eventi che hanno dato vita alla grande storia di Carloforte e dell'Isola di San Pietro

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La tragedia del Fusina

Sesta parte

Rassegna stampa regionale veneta

Articolo 01

IL GAZZETTINO DI VENEZIA
lunedì 19 gennaio 1970

Al largo di Capo Sandalo in Sardegna
«Cargo» veneziano affonda: 18 dispersi 1 superstite
Un cameriere di bordo trovato svenuto sulla riva da un contadino ha raccontato la tragica vicenda della nave «Fusina» che era in navigazione verso Porto Marghera con un carico di blenda

Venezia, 18 gennaio

Un mercantile iscritto nei registri navali del compartimento di Venezia è naufragato venerdì notte, intorno alle 22.30, al largo di Capo Sandalo, ad un’ora e mezza circa di navigazione da Porto Vesme, scalo marittimo poco lontano da Sant’Antioco, nella Sardegna meridionale.

Si tratta del «Fusina» che stazza 3 mila tonnellate ed appartenente alla «Società abruzzese di navigazione» che ha la sua sede a Mestre, al terzo piano di uno stabile di Corso del Popolo.

Il «Fusina» aveva a bordo diciannove persone di equipaggio.

Il solo superstite, fino ad ora almeno, si chiama Ugo Freguia, abita al Lido, in Via Corinto ed a bordo del «cargo» svolgeva mansioni di cameriere.

Ugo Freguia ha 28 anni ed ha cominciato a navigare dal ’64, quando è tornato a casa dal servizio militare.

E’ stato imbarcato su mercantili di ogni tipo ed ha toccato gli scali più remoti: dalla Cina all’America del Sud, dal Canada ai porti dell’estremo nord.

I famigliari erano particolarmente felici del suo imbarco sul «Fusina»: la nave, infatti, adibita a viaggi fra Venezia e la Jugoslavia e fra Venezia e la Sardegna compiva scali regolari a Porto Marghera, una o due volte al mese.

Si deve ad Ugo Freguia il racconto sommario ed angosciato della tragedia accaduta al largo della costa meridionale sarda.
Ugo Freguia soltanto ieri sera si è presentato alla capitaneria di porto di Carloforte, accompagnato da un contadino che abita vicino alla costa.

Il cameriere del «Fusina» ha avuto un colloquio con un sottufficiale – il maresciallo Porcu – di marina che è rimasto vivamente impressionato dallo stato di choc del Freguia.

Il giovane era stato trovato svenuto, semiassiderato, bocconi su un tratto di spiaggia sassosa. Trasportato nell’abitazione del contadino e steso su un letto, Ugo Freguia, dopo aver mormorato alcune frasi incomprensibili è piombato in un sonno profondo.

Al suo risveglio è stato accompagnato dal soccorritore alla capitaneria di porto di Carloforte, dove il Freguia ha riferito tutto quello che sapeva della tragedia accaduta in mare.

Il «Fusina» era partito da Porto Vesme con un carico di minerale di piombo (4 mila tonnellate di blenda) intorno alle 21 di venerdì sera.

Sbrigate le sue mansioni, per la cena dell’equipaggio, il cameriere si era ritirato nella sua cabina.

Ugo Freguia ha raccontato al maresciallo Porcu di essere stato destato all’improvviso da grida fortissime provenienti dal ponte del mercantile.

Ha detto di non aver avuto neanche il tempo di riflettere su quello che stava accadendo prima di accorgersi di essere immerso nell’acqua, nel buio più profondo.

Ugo Freguia ha detto ancora di aver gridato per molto tempo, nella speranza risultata vana, di avvertire della sua presenza eventuali altri naufraghi.

Sfiduciato dopo qualche tempo il giovane cameriere del Lido si è messo a nuotare nella presunta direzione della costa.

Ugo Freguia ha detto di aver nuotato per almeno sette ore prima di perdere conoscenza, quando la costa doveva essere vicina.

Sta di fatto che il contadino si è accorto della sua presenza sulla spiaggia transitando sulla battigia sabato mattina.

Ieri sera alla capitaneria di porto di Carloforte si sono presentati anche due pescatori i quali hanno informato maresciallo Porcu di aver avvistato da terra due naufraghi che tentavano, nonostante il mare in tempesta, di raggiungere la costa a nuoto.

I pescatori hanno affermato che il mare, in quel momento, era talmente grosso da sconsigliarli di mettere in mare le loro barche.

Immediatamente è stato inviato nel tratto di mare segnalato dai due pescatori un rimorchiatore che ha proseguito le ricerche anche dopo il tramonto.

Il mercantile era partito da Venezia per la Sardegna il giorno 22 dicembre.

Era giunto a Porto Marghera con un carico minerale il 15 novembre.

Il carico era destinato alla «Montecatini».

Il comandante Mario Borsani, dirigente ella «Sana» ha appreso la notizia ieri sera da un dispaccio di agenzia.

Fino a quel momento non era stato ancora informato della tragedia accaduta al largo della costa sarda, desumibile dal racconto di Ugo Freguia.

Giampiero Rizzon

Continua...

Fine sesta parte - Articolo 01

 

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