Il 16 gennaio 1970
resterà come una delle date più tragiche nella storia della Comunità
Carolina.
Anche se non colpiti direttamente nei loro affetti più cari, i
Carlofortini, gente di mare, sentirono e vissero come proprio il
dramma di quella sera dove a due miglia e mezzo da "Punta delle
Oche", con localizzazione a
39° 12’ 12”
latitudine Nord – 8° 14’ longitudine Est,
affondò, col suo carico di circa 4000 tonnellate di blenda, la
motonave "Fusina" e nel naufragio perirono diciotto dei diciannove
componenti dell’equipaggio così composto:
01) |
Mario Catena |
Comandante |
02) |
Giacinto Gimma |
1°
Ufficiale di Coperta |
03) |
Giordano Voltolina |
2°
Ufficiale di Coperta |
04) |
Giorgio Renier |
Direttore di Macchine |
05) |
Erminio Doria |
1°
Ufficiale di Macchine |
06) |
Giacomo Canova |
2°
Ufficiale di Macchine |
07) |
Giovanni Nordio |
Ufficiale Radiotelegrafista |
08) |
Duilio Padoan |
Nostromo |
09) |
Domenico Bonaldo |
Marinaio |
10) |
Giuseppe Ballarin |
Marinaio |
11) |
Giuseppe De Gennaro |
Marinaio |
12) |
Felice Spanio |
Marinaio |
13) |
Angelo Menotti Barbieri |
Mozzo |
14) |
Sergio Doria |
Fuochista |
15) |
Francesco
Ravalico |
Operaio Meccanico |
16) |
Nicola Farinola |
Ingrassatore |
17) |
Giuliano Scienzo |
Ingrassatore |
18) |
Giovanni Lenzovich |
Cuoco |
19) |
Ugo
Freguja |
Cameriere |
Uno solo si salvò,
tredici vennero recuperati e identificati, mentre degli altri cinque
non si hanno notizie.
Alle ricerche di
quei corpi parteciparono mezzi navali della Marina Militare, della
Guardia di Finanza, elicotteri, mezzi della Capitaneria di Porto,
pescatori locali; e per le ricerche via terra i Carabinieri e gli
studenti dell’Istituto tecnico Nautico.
Il 19 gennaio fu
proclamato il lutto cittadino e tutta la cittadinanza si strinse
attorno ai familiari delle vittime giunte nel frattempo a
Carloforte.
All’epoca ero un
bambino di dieci anni e ricordo che nella Parrocchia di San Carlo
Borromeo, gremita all’inverosimile, fu celebrata da Don Daniele
Agus, una memorabile messa per quei defunti dove dolore, commozione
e rabbia si fusero in un unico sentimento.
Era presente anche
il sottosegretario alla Marina Mercantile On. Salvatore Mannironi,
al quale un gruppo di giovani aveva consegnato una lettera aperta,
nella quale veniva chiesta l’installazione di una stazione di
soccorso radio.
In seguito a questa
tragedia del mare l’anno dopo a Carloforte venne installata la radio
trasmittente, e, a Portovesme, gli Enti preposti intensificarono i
controlli sul grado di umidità dei minerali che venivano caricati
sulle navi.
Nel 1972, su
iniziativa di Don Daniele Agus, fu apposta una lapide col nome dei
naufraghi vicino alla statua della Madonna del Mare sul Molo San
Carlo per ricordare quei caduti in mare.
Tutta la vicenda ebbe anche strascichi giudiziari in seguito al
rinvio a giudizio, per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo,
varie persone coinvolte nella tragedia, come vedremo nelle varie
parti della puntata.
Un ringraziamento
vada a tutte le persone che mi hanno aiutato, e che mi stanno
aiutando, per la realizzazione di questa puntata, fornendomi
documenti, notizie, fotografie etc. etc. che sono:
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Gli amici
Angelo Borghero e Giancarlo Canavera per i
contatti con le persone. |
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L’Ufficio Servizi Demografici del Comune di Carloforte
nella persona del responsabile d’ufficio e
collaboratori, signor Salvatore Volpe. |
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Il signor
Osvaldo Franzo, ex marinaio, imbarcato sulla
fregata Altair per i suoi ricordi e le foto dell’Altair. |
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Il signor
Copani per aver dato l’autorizzazione affinché
venga trascritto nel sito lo scritto "La tragedia del
Fusina” di Luciano Molin, che ho tratto dal Volume X di
"Storie e racconti di mare", a cura del Circolo
Ufficiali Marina Mercantile di Riposto. |
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Il signor
Sonis Lorenzo, ex Comandante della C.P., per le
foto della CP306. |
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L’amico
Nicolo Capriata per avermi procurato la copia di un
vecchio giornalino, della Comunità Giovanile di
Carloforte, chiamato "Io Tu Noi" dove all’interno del
numero speciale vi è una intervista di Lalli Walter
a Ugo Freguja, l’unico sopravvissuto al naufragio. |
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Il signor
Giovanni Rombi, ex segretario del Comandante Capo
Operazioni di Marisardegna, per i suoi ricordi. |
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Il signor
Armando Berti, ex marinaio, imbarcato
sulla fregata Altair, per il lavoro svolto sul
Gazzettino di Venezia (ricerca e trascrizione manuale di
tutti gli articoli pubblicati) e Provincia. |
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Il signor
Massimiliano Freguja per la documentazione
inviata sulla vicenda che stiamo narrando e che vide
coinvolto il padre Ugo, unico superstite. |
Dopo la scheda
tecnica della M/N Fusina (seconda parte), che sarà presentata subito dopo la
presente premessa, seguirà una nutrita rassegna stampa dell’epoca
tratta dai vari quotidiani regionali "La Nuova Sardegna" e "L'Unione
Sarda" e dal mensile per gli emigrati "Il Messaggero Sardo". Troverete
ugualmente degli articoli di più recente data.
La puntata sarà
sempre aggiornata con l’acquisizione di altra documentazione. |