Quando lo schiumoso infrangersi dell’onda sul traghetto e
il suo caracollante andare sotto la sferza del Maestrale.
Quando il gusto del salino sulla pelle scurente
ed i soavi odori della macchia.
Quando il rimirar la luce che da sempre guida i marinai,
ed il fantastico tappeto di stelle, e le cadenti scie.
Quando il brusio del piazzale affollato
e gli schiamazzi di monelli a giocare.
Quando il riecheggiare di freschi motti di un’antica
“Zena” e le suadenti note di serenate pei carruggi.
Allora,
piccola, grande perla del Mediterraneo,
ringrazio l’aver incontrato e eletta te,
te sola,
muliebre rifugio del mio peregrinare vacanziero. |