Le vostre opere scrittorie sulla stupenda Isola di San Pietro e la sua pittoresca Carloforte

     

 

 
 

La rubrica che da vita e colore ai vostri pensieri

Le vostre opere scrittorie sulla stupenda Isola di San Pietro e la sua pittoresca Carloforte

   

A Natale siamo tutti più buoni... (tranne io)

di Maurizio Vallebona

 
Natale a me tutti gli anni mi fa sempre lo stesso effetto.
Mi cresce dentro una specie di carogna e finisco sempre per pensare che il sapore dominante del Natale, almeno per quanto mi riguarda, altro non è che quello delle occasioni perdute...

Si comincia con i "jingle bells" della pupazzeria varia meccanizzata che si trova nei negozi e negli autogrill, proseguendo alle interminabili code di macchine abbandonate in doppia fila in centro da gente che, dimenticandosi di essere persone, si ricordano solo di essere consumatori, per finire all'inesauribile fila di cene e pranzi che spesso sono il corollario ad alto contenuto calorico e lipidico di una enorme abbuffata generale.

Eppure nella mia infinita misoginia continuo sempre a pensare, a sperare nel più profondo della mia emozione, che il Natale potrebbe essere la culla di pensieri, di iniziative, di idee, che seppure seppellite tutto l'anno dalle nostre mille preoccupazioni, lo "spirito del Natale" potrebbe fare esplodere prorompenti e gioiose.

Arriviamo sempre alla fine del Natale gonfi di trigliceridi e stanchi come tagliatori di granito, eppure raramente ci ricordiamo avvenimenti che ci facciano sentire orgogliosi di avere vissuto "lo spirito del Natale".

I Bambini, che sono le prime vittime del Natale, martellati per tempo dalla pubblicità e dalla grancassa televisiva, ormai non ricevono altri stimoli al di fuori di quelli che spettano loro come consumatori sui quali far leva per aumentare il PIL nazionale.

Forse sono io che sono ancora arrabbiato come James Stewart in un famosissimo film natalizio, quando progetta di buttarsi giù da un ponte, perché in sostanza non riesce a cambiare le cose intorno a se, e devo ancora incontrare il mio Clarence, il mio angelo custode di seconda classe che deve ancora guadagnarsi le ali, e forse avrei bisogno anche io di incontrare questo angelo che mi mostra come sarebbe la vita delle persone intorno a me se io non ci fossi mai stato...

E' stupenda la figura, nel film, di questo angelo che avendo avuto il compito di essere l'angelo custode di James Stewart sa che se lui si suiciderà non potrà ricevere le ali non avendo adempiuto al suo compito e dovrà ricominciare la sua carriera di angelo custode fino alla prossima occasione di compiere qualcosa di importante...

Eppure continuo a credere che ad ogni Natale e Capodanno, varrebbe la pena di non farci fagocitare dal torrente in piena di certi meccanismi "automatici" e dovremmo trovare il "coraggio" per un tempo di riflessione e di proposizione a noi stessi, se non altro per provare a immaginare, almeno per una volta nell'anno, che cosa potremmo fare per rendere "diverse" tante situazioni intorno a noi.

Certo, i poveri hanno fame tutto l'anno, mi ricordava un mio amico con il quale parlavo di questo alcuni giorni fa... ma è altresì vero che a Natale se sei solo e nessuno si ricorda di te, ti senti ancora più solo...

Prima che pensiate che ho la sindrome del missionario, permettetemi di offrirvi la semplice domanda che io faccio a me stesso tutti gli anni.

Ma in tutta questa baraonda la mia presenza cambia qualche cosa?

La domanda è semplice.
La risposta invece ardua o semplicissima, a seconda della profondità della domanda.

Buon Natale !

P.S.: e ricordate, se sentite una campanellina suonare, forse è il vostro angelo di seconda classe che ha ricevuto le ali...


 

 

 

 


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