Natale a
me tutti gli anni mi fa sempre lo stesso effetto.
Mi cresce dentro una specie di carogna e finisco sempre
per pensare che il sapore dominante del Natale, almeno
per quanto mi riguarda, altro non è che quello delle
occasioni perdute...
Si
comincia con i "jingle bells" della pupazzeria varia
meccanizzata che si trova nei negozi e negli autogrill,
proseguendo alle interminabili code di macchine
abbandonate in doppia fila in centro da gente che,
dimenticandosi di essere persone, si ricordano solo di
essere consumatori, per finire all'inesauribile fila di
cene e pranzi che spesso sono il corollario ad alto
contenuto calorico e lipidico di una enorme abbuffata
generale.
Eppure
nella mia infinita misoginia continuo sempre a pensare,
a sperare nel più profondo della mia emozione, che il
Natale potrebbe essere la culla di pensieri, di
iniziative, di idee, che seppure seppellite tutto l'anno
dalle nostre mille preoccupazioni, lo "spirito del
Natale" potrebbe fare esplodere prorompenti e gioiose.
Arriviamo sempre alla fine del Natale gonfi di
trigliceridi e stanchi come tagliatori di granito,
eppure raramente ci ricordiamo avvenimenti che ci
facciano sentire orgogliosi di avere vissuto "lo spirito
del Natale".
I
Bambini, che sono le prime vittime del Natale,
martellati per tempo dalla pubblicità e dalla grancassa
televisiva, ormai non ricevono altri stimoli al di fuori
di quelli che spettano loro come consumatori sui quali
far leva per aumentare il PIL nazionale.
Forse
sono io che sono ancora arrabbiato come James Stewart in
un famosissimo film natalizio, quando progetta di
buttarsi giù da un ponte, perché in sostanza non riesce
a cambiare le cose intorno a se, e devo ancora
incontrare il mio Clarence, il mio angelo custode di
seconda classe che deve ancora guadagnarsi le ali, e
forse avrei bisogno anche io di incontrare questo angelo
che mi mostra come sarebbe la vita delle persone intorno
a me se io non ci fossi mai stato...
E'
stupenda la figura, nel film, di questo angelo che
avendo avuto il compito di essere l'angelo custode di
James Stewart sa che se lui si suiciderà non potrà
ricevere le ali non avendo adempiuto al suo compito e
dovrà ricominciare la sua carriera di angelo custode
fino alla prossima occasione di compiere qualcosa di
importante...
Eppure
continuo a credere che ad ogni Natale e Capodanno,
varrebbe la pena di non farci fagocitare dal torrente in
piena di certi meccanismi "automatici" e dovremmo
trovare il "coraggio" per un tempo di riflessione e di
proposizione a noi stessi, se non altro per provare a
immaginare, almeno per una volta nell'anno, che cosa
potremmo fare per rendere "diverse" tante situazioni
intorno a noi.
Certo,
i poveri hanno fame tutto l'anno, mi ricordava un mio
amico con il quale parlavo di questo alcuni giorni fa...
ma è altresì vero che a Natale se sei solo e nessuno si
ricorda di te, ti senti ancora più solo...
Prima
che pensiate che ho la sindrome del missionario,
permettetemi di offrirvi la semplice domanda che io
faccio a me stesso tutti gli anni.
Ma in
tutta questa baraonda la mia presenza cambia qualche
cosa?
La
domanda è semplice.
La risposta invece ardua o semplicissima, a seconda
della profondità della domanda.
Buon
Natale !
P.S.:
e ricordate, se sentite una campanellina suonare, forse
è il vostro angelo di seconda classe che ha ricevuto le
ali...
|