Anche la domenica si inizia alle 08.00, si vede poca gente in giro, ma di minuto in minuto la squadra C.I.A.O. cresce.
Commenta il Presidente Angelo Borghero:
“Non mi hanno abbandonato! Oggi si che si lavora”.
Quindi
"C.I.A.O. al lavoro":
Si prepara lo stand per la cucina in diretta del cuscus dove l'amico Lino noto “Griju” preparerà in diretta il cuscus,
spiegando la ricetta e tutto il procedimento vari ospiti.
Si effettua una pulizia generale e si allestiscono gli stand e la zona di distribuzione del prelibato piatto tabarkino.
Alle
09.30 arriva il traghetto da Portovesme “stracarico” di turisti che nell’arco di tutta la giornata “invaderanno” Carloforte e l’Isola di San Pietro, grazie alla “Sagra del cuscus tabarkino”.
Viene dato il benvenuto al Team “Spakkaruote” che ha organizzato il giro dell'isola in mountain bike.
Ricevuti i loro bagagli e dopo gli accordi di orario, un accorato saluto li accompagna per il loro giro.
Nel frattempo viene organizzato lo spazio per ricevere i cavalieri e l'angolo per ricevere le bande musicali di Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco.
Le bande partendo da diversi punti del paese e suonando i loro pezzi si ricongiungono insieme sulla piazza per il loro concertone, mentre il Team C.I.A.O. alle 11.15 riceve i cavalieri e i loro bei cavalli.
Foto con bambini, piccolo rinfresco e arrivederci alla prossima edizione della “Sagra del cuscus”.
Nel frattempo arriva sulla Calata Mamma Mahon la sfilata delle bande.
Saluti di benvenuto e ogni banda suona qualche pezzo del proprio repertorio,
“tutti molto bravi” – commenta Angelo Borghero.
È l'ora della banda “Du Paise” diretta dal maestro Angelo Aste, che esegue i suoi pezzi più belli accompagnati dagli applausi della tanta gente che continua arrivare dal paese, da Portovesme e Calasetta, con traghetti al limite della capienza. Insomma un vero pienone.
Quando vengono salutati tutti i bandisti sono le 12.30 ed è ora del simpatico gruppo folk carolino capitanato dal bravissimo Luigi Feola, al quale vanno tutti i nostri migliori complimenti per aver fatto rinascere il “Gruppo Folk Tabarkino”.
Feola e Band entusiasmano tutti; inizialmente con i suggestivi balli dei bambini minifolk, quindi con quelli dei più grandi. Oltre ai vari balli pittoreschi, sicuramente il momento clou della loro esibizione è stato il “Ballo tabarkino” accompagnato da scroscianti applausi.
Nel frattempo si fanno oramai le 12.55 e abbandonando il gruppo folk ci spostiamo al punto di distribuzione per l'inizio della degustazione del cuscus.
Si inizia immediatamente, la squadra della C.I.A.O. sa il fatto suo, ci sono infatti 30 persone alla distribuzione con due file separate di ingresso e una uscita centrale per servire i tanti ospiti. Le file sono ordinate e organizzate ma - da paura - non se ne vede la fine.
Intravediamo il Presidente Angelo Borghero che al solito controlla e supervisiona tutto,
ma la squadra non ha bisogno di solleciti e con sorrisi e allegria serve la fiumana di ospiti, lo avviciniamo e gli chiediamo come sta andando la Sagra:
“Saltello da una parte all'altra per qualche sorriso in più o per allungare qualche bottiglia di vino in più ai gruppi più numerosi… Tranquilli ne abbiamo per tutti... I numerosi ristoranti e le casalinghe ci hanno inondato di cuscus in 30 assortimenti diversi”.
Sono le 13.30 e la fila di visitatori è sempre lì in attesa di gustare la prelibatezza del piatto tabarkino, la gente lavora veloce e scherzosa, le file scorrono, la gente mangia ma la fila fa spavento.
“Chiedo in continuazione la situazione al capo cucina che gestisce tutte le scorte. Vittorio mi tranquillizza - tranquillo Angelo che ne abbiamo - OK sono più sereno e scherzo con tutti” dice
Angelo Borghero.
Alle 14.15, finalmente la fiumana è servita e si passa ad un'unica fila di distribuzione. Ma a gruppetti la fila non sembra esaurirsi e a due, tre, gli uomini della C.I.A.O. servono tutti fino alle 15.30, tra bis e anche tris.
Morale: 1500 porzioni servite (mica male) poi quest'anno insieme alle due file la C.I.A.O. ha preparato alcune centinaia di sedie sparse sulla calata con vari ombrelloni per cui gli ospiti hanno potuto, più tranquilli, gustare il tutto al meglio.
“Ragazzi non ci si ferma subito a pulire e riordinare tutta la zona” esclama Angelo Borghero.
Alle 16.00 è tutto riordinato e si fa un po’ di pulizia per la calata e gli ombrelloni.
Per la piccola curiosità, contiamo “solo” 20 bustoni industriali di piatti e bicchieri, il tutto mentre il service prova con i complessi della sera: I ragazzi di Carloforte dei “Magic twilight” e il gruppo
Battista Dagnino, Antonello Coppola, Battista Ferraro, ecc… dei “Dagnino & Friends”.
Alle 17.30 inizia il gruppo dei bambini dell'oratorio, guidati dalla instancabile Bonaria, con balletti e una piccola recita.
Alle 18.15 la scuola di ballo di Carloforte “Dance Forever” ci allieta
con tanti balli dei quasi 50 bambini della scuola di Carloforte. Veramente bravissimi.
A seguire, l'esibizione di Riccardo Sulas e Raffaella (i maestri), quindi la premiazione a tutti i bambini e i rituali saluti.
Nel frattempo iniziano il concerto dei “Magic Twilight”, molto bravi e simpatici.
Alle 21.00 prende la parola il Presidente della C.I.A.O. Angelo Borghero per i ringraziamenti di rito, dopo di che lascia posto e microfoni al gruppo “Dagnino & Friends” che ci tiene compagnia fino alle 24.00 con dei brani del loro ricchissimo repertorio.
Malgrado la maratona di questa due giorni, l'organizzazione non dorme e continuano a distribuire mangerie varie a tutti gli standisti, le squadre e a tutti gli ospiti della sera ancora sensibilmente numerosi nella Calata Mamma Mahon. Pizze di mille tipi, focacce variamente farcite e farinata, girano per tutta la calata e finiscono definitivamente nel gargarozzo di tutti.
Alle 24 con i saluti di chiusura si inizia a smontare tutto.
Il Team della C.I.A.O. da il meglio di se e con furgoncini carrelli elevatori e volontari, fa piazza pulita di stand e impianti, operazione che si conclude alle 01.30.
Avviciniamo nuovamente l’inarrestabile Angelo Borghero che si fa porta parola della C.I.A.O., al quale chiediamo un resoconto della “due giorni”:
“Abbiamo finito, siamo sfiniti, andiamo a nanna domani si lavora. Ma siamo felici! La festa è stata un successo, la gente era soddisfatta, il tempo bello. Purtroppo dobbiamo lamentare la carenza dei trasporti, nonostante il grande impegno e aiuto degli equipaggi Saremar, i servizi di biglietteria e accoglienza a Portovesme sono antidiluviani e creano parecchi malumori e arrabbiature e non si adeguano neppure in questi giorni di arrivi massicci.
A Portovesme poi tante macchine parcheggiate sul piazzale e sulla strada di accesso al porto vengono multate. Sembra proprio una ritorsione. Ci adopereremo i giorni successivi perché le multe non abbiano un seguito. Speriamo bene.
Da lamentare a Carloforte la carenza dei servizi igienici assicurati solo da bar e ristoranti, speriamo di fare meglio l'anno prossimo.
Come avrai potuto vedere la domenica è stata abbastanza movimentata e da questo
'Tour de Force' ne esco con una bella abbronzatura da ustione e nonostante tutto non ho calato niente…
pazienza… a noi interessano i fatti... per tutta la settimana e il ponte, a Carloforte sembrava ferragosto, gli esercizi erano tutti strapieni e a pieno regime. Addirittura la domenica 28, nonostante la nostra distribuzione di cuscus, i ristoranti hanno fatto registrare pienoni e finito il pranzo alle 18. Un vero successo per tutti”.
Nei giorni successivi la C.I.A.O. riceve meritatissimi e numerosissimi complimenti un po’ da tutti gli orizzonti, nonché un bel articolo su “La Nuova Sardegna” (vedi rassegna stampa di questa nostra rubrica).
Il Team Work Isola di San Pietro org si unisce ai complimenti a quest’Associazione composta da persone ammirevoli, alle quali Carloforte sta davvero a cuore.
|