Ci sono modi di
leggere una poesia che è alchimia fin dal suo nascere, e
poi nel suo crescere e poi ancora quando, impressa su un
foglio di carta, ci parla ogni volta che ci mettiamo in
ascolto.
Il mondo poetico di
Margherita Crasto è fatto delle piccole cose che poi
sono quelle fondamentali per ciascuno di noi.
La sua raccolta è
tutta percorsa da un mondo guardato con gli occhi di
bambini, "briciole di gioia", con ingenuità e intensità
allo stesso tempo, con quello stupore di cui è capace
chi sa lasciarsi prendere dall'emozione di fronte ad un
fiore, alla luna, ad un tronco scorticato e contorto, o
nell'ascolto attento del mare, di un merlo...
È una natura che sa
anche creare le più straordinarie melodie o mettere in
scena i più suggestivi spettacoli, se solo sappiamo
osservarla.
Non sono però
soltanto descrizioni ma ogni elemento naturale
raccontato è fortemente legato all'esperienza di vita
dell'Autrice, al suo vissuto, anche doloroso, a ciò che
è racchiuso nella cassaforte della sua anima.
La poesia ha dunque
la forza di dire talvolta con le parole più semplici ciò
che più di complesso vive in noi.
Non a caso poi i
testi sono spesso accompagnati da una data e talvolta
addirittura dall'ora in cui sono stati pensati, come a
far fermare, una volta per tutte, un attimo intriso di
significato.
Ritorna spesso
infine, con una sana prepotenza, l'Isola, la "sua" Isola
e quella di tutti.
L'Autrice ci invita
ad assaporarla e scoprirla come se fosse uno scrigno di
"gioielli a due passi da noi", con un mare acceso dai
colori dell'arcobaleno e scogli bucati dal sale: anche
in questo caso però bisogna avere occhi che sappiano
vedere.
E se l'Isola è
approdo e partenza, all'Isola si approda e si parte con
un vaporetto, bianco per Margherita: ogni viaggio reale
è a sua volta un viaggio nel cuore di chi lo compie,
anche in questi versi.
Da bambina
Margherita arrivava e ripartiva dall'Isola di San Pietro
con quel vaporetto bianco da bramare, o da odiare quando
se la portava via, ma che continua a viverle dentro e
che, è bello pensarlo, possa condurla ancora e sempre
tra "sponde amiche".
Lorenza
Garbarino |