Nel
primo pomeriggio il cuore dell’isola di San
Pietro percorso dal fuoco
Carloforte,
devastati dalle fiamme duecento ettari di
macchia e pineta
CARLOFORTE.
Le fiamme divorano
duecento ettari di macchia mediterranea e
pinete. Un incendio devastante e di probabile
origine dolosa ha messo a rischio la vita di
decine di persone arrestandosi a pochi metri da
numerose abitazioni. È accaduto ieri, nel primo
pomeriggio. Ad essere interessate molte zone nel
cuore dell’isola di San Pietro, invase da una
lunga scia di fiamme: i terreni circostanti
località “Croce”, il “Canale di Bacciu”,
quello dell’ “Inferno” sino alla località
“Paradiso”. Per domare il fuoco sono dovuti
intervenire tre elicotteri, un Canadair, i
volontari della Lavoc, i vigili del fuoco e
anche molti cittadini. Le prime segnalazioni
dell’incendio sono giunte ai volontari della
Lavoc verso le 13.30. Tutto sembrava filare
liscio, quando all’improvviso le fiamme hanno
ripreso il sopravvento. Ad alimentarle, una
temperatura di quasi quaranta gradi, e le forti
folate del vento di scirocco. Oltre al
determinante intervento dei volontari Lavoc,
verso le 14 hanno dato manforte anche i
carabinieri che hanno fatto evacuare le
abitazioni potenzialmente più a rischio e
creato un vero e proprio cordone di isolamento
per impedire ai cittadini di avventurarsi in
mezzo al fuoco. Più tardi sono arrivati gli
altri mezzi e i vigili del fuoco di Carbonia (il
traghetto da Portoscuso della Saremar è partito
in ritardo per attenderli). Nando Floris, vice
presidente della Lavoc, fa una prima sommaria
conta dei danni: «Non si può fare ancora una
valutazione precisa, aspettiamo dati più
precisi dagli elicotteri, direi che sono andati
bruciati oltre cento ettari». Momenti di grande
preoccupazione e disperazione fra i residenti in
zona. Mario Franzini ha visto il fuoco a pochi
metri di distanza dalla sua campagna ed è
visibilmente scosso: «Speriamo che per
quest’estate sia finita così, perché in giro
c’è qualche matto». Poco distante, i muri
anneriti di un’altra casa di campagna, a
spegnere le fiamme intorno al suo perimetro
impegnata un’intera famiglia. «Siamo arrivati
alle 16 e abbiamo cercato subito, con le nostre
braccia, di isolare la casa dalle fiamme». Per
fortuna le fiamme hanno solo sfiorato i muri,
anche se il terreno intorno è stato
completamente bruciato. Un disastro. Inevitabile
anche la lunga scia di curiosi che hanno creato
anche problemi di viabilità lungo la
provinciale. Alle 18, alcune zone erano state già
“bonificate”, mentre in altre volontari
Lavoc, elicotteri e Canadair stavano ancora
lavorando. Ora toccherà ai vigili del fuoco
capire se si tratta davvero di un incendio
doloso, come tutto lascia pensare. Molti i
cittadini che hanno ringraziato i volontari
Lavoc, ai quali dovrebbe essere garantiti mezzi
più moderni e efficienti.
Mariano
Froldi |