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La Statua dedicata al Re Carlo Emanuele III |
Seconda parte |
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AVVERTENZA
Nella
trascrizione dei documenti mi sono attenuto rigorosamente ai testi
originali, limitandomi a sciogliere le abbreviazioni.
Ho riprodotto testualmente la punteggiatura, gli errori ortografici
e le particolarità linguistiche e sintattiche.
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Le prime notizie le ho tratte dall’inedito manoscritto dell’ingegner
Enrico Maurandi in cui afferma che il Conte Giovanni Porcile in data
2 Ottobre 1775, scriveva alla Comunità Carolina la seguente lettera
da Cagliari:
"In vista delle loro due lettere rappresentai a Sua Eccellenza il
Vice-Re il consaputo affare della statua e ne ebbe molto piacere,
anzi disse di dare anche lui qualche denaro, acciocché nel suo tempo
si ergesse, e che avrebbe pensato di dare il permesso di servirsi di
scudi 200 dei fondi di codesta Comunità, purché gliene facessi un
memoriale che pensava di rimettere alla Corte di Torino, affinchè
sapesse Sua Regia Maestà che si dava mano a detta opera.
In questa mattina giusto gli ho fatto vedere detto memoriale, il
quale mi ha risposto di mandarlo a Lor Signori, acciò lo firmino e
che dicessero quanti scudi di fondo avranno, compreso il fondo della
vendita dell’acqua del cisternone, dedotto bensì lire quattrocento
che ha dato ordine di sborsare per terminare la Chiesa.
Così glielo rimetto, acciocché lo firmino, mettendoci gli scudi che
avranno di fondo".
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Da un documento dell’Archivio di Stato di Torino datato Ottobre 1778
si rileva che
il Sindaco, e i Consiglieri di Carloforte chiedono
al Viceré il permesso di servirsi del fondo di denaro comunicativo
per le spese della Statua, che intendono ergere in quel luogo al
Loro Benefattore il Re Carlo Emanuele III. |
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Il Vice Re Lascaris, il 16 Ottobre 1778 scriveva alla Comunità e,
riferendosi a certi lavori accessori inerenti alla Chiesa
(pozzo-muro di protezione a tramontana ecc.) parlava del progettato
monumento.
Egli scriveva, infatti:
"Nel rapportarmi a quanto ne scrivo al signor Comandante, prima
di deliberare sulla supplica con cui chiedete il permesso di erigere
la statua al Re Carlo Emanuele, di felice memoria, desidero sapere
da voi quali mezzi pensate d’impiegare per estinguere il debitto
fatto col signor Rombi." |
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Il Porcile, il 5 Dicembre 1778 indirizzava alla Comunità la
seguente:
"Magnifici Signori, giusto in quest’oggi Sua Eccellenza mi ha
fatto grazia chiamarmi a sé e degnato parteciparmi che aveva avuto
la risposta da Sua Maestà nella quale si degnava ordinare di
permettere a Lor Signori potersi servire di scudi 200 per dare tanto
al Costruttore per eseguire la Statua del fu Nostro pio Sovrano
Carlo Emanuele di gloriosa memoria, in conformità della loro
supplica.
"E dal detto ricorso che ebbi con detta Sua Eccellenza ho sentito
che detta Maestà Sua è molto gradito che si faccia al di lui Padre
tal monumento in riconoscenza e memoria di tanti benefizi da noi
ricevuti.
Lor Signori ponno vedere che questo non è cosa che sia piccola e
farà molto onore e bene sia a noi e ai nostri sucessori per come è
stata la nostra povera Colonia la prima ad ergere statue al Suo
Sovrano, quello che non si vede in questo regno in tanti secoli
scorsi".
"Io qui avrò bisogno di rimettere i disegni e l’epitaffio, a Massa
di Carrara, al Maestro che lo deve costruire, prevalendomi dei miei
corrispondenti in Genova Signori Antonio Pagano e Figlio ai quali se
li farà pronta rimessa dei sudetti scudi 200 e che detti Signori si
obblighino verso detto maestro che a misura del suo travaglio gliene
faccino la rimessa". |
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Il Vice Re Lascaris, dopo aver preso visione del progetto della
Statua, (che è riprodotto alla fine della presente) la confortava della sua
alta approvazione.
Il Segretario, a suo nome, successivamente, scriveva alla Comunità
in data 30 Dicembre:
"Sua Eccellenza nel far restituire all’Illustrissimo signor Conte
Porcile Capitano di fanteria li qui uniti disegni approva che si
faccia erigere la nota statua nella Piazza del molo di Carloforte
con farvisi aggiungere l’insrizione che gli verrà rimessa da questa
Regia Segreteria". |
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Dalla documentazione esistente negli Archivi di Stato di Cagliari e
di Torino, è possibile ricostruirne, quasi, totalmente la storia
riportando fedelmente, le copie delle lettere scritte dal Capitano
Porcile ai Signori Antonio Maria Pagano e Figli, negozianti in
Genova, e le risposte dei medesimi. |
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La Statua |
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dedicata al Re
Carlo Emanuele III |
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Continua... |
Fine seconda parte |
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